
Il razzismo non è un tema che si può relegare alle tristi pagine del passato. Sebbene oggi viviamo in un mondo che in teoria promuove l’uguaglianza, è un problema ancora presente e urgente.
Una riflessione su questo è emersa in modo particolarmente significativo durante l’incontro “Parole e immagini contro il razzismo”, organizzato dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università Pontificia Salesiana, in collaborazione con ForumSaD ETS e con il contributo dell’UNAR, in occasione della XXI Settimana di Azione contro il Razzismo. Ascoltando le voci delle testimonianze di coloro i cui paesi soffrono quotidianamente a causa del razzismo, siamo stati chiamati a riflettere su quanto, purtroppo, il fenomeno non sia scomparso. Al contrario, si è trasformato e si insinua nella nostra quotidianità, manifestandosi soprattutto in atteggiamenti di rifiuto verso le differenze.
La diversità è una risorsa
Per contrastare il razzismo, l’ambasciatrice del Sudafrica in Italia, Nosipho Nausca-Jean Jezile, ha sottolineato l’importanza di costruire una società in cui «le differenze non sono solo accettate, ma celebrate». In altre parole, dobbiamo coltivare un ambiente in cui la diversità non sia vista come una minaccia, ma come una ricchezza. La differenza diventa minaccia quando, anziché essere valorizzata, viene temuta. Spesso, infatti, abbiamo paura che ciò che è diverso da noi e può metterci in difficoltà o minacciare la nostra posizione. Temiamo che gli altri ci superino o che mettano in luce le nostre imperfezioni. Ma la minaccia non viene dall’altro, bensì dalla nostra incapacità di conoscere e accettare noi stessi. La paura dell’ignoto, della diversità, ci rende intolleranti e rinchiusi nella nostra zona di comfort, impedendoci di scoprire e apprezzare la ricchezza che gli altri possono offrirci.
Il razzismo si alimenta dalla paura, ma la paura può essere superata solo attraverso la comprensione. Quando impariamo a vedere la differenza come una risorsa, scopriamo che in ogni persona c’è una qualità che noi stessi non possediamo. In questo modo, ciò che ci manca viene integrato dagli altri, rendendo la nostra vita più completa e arricchente. Questo atteggiamento è il risultato di una visione umile, che riconosce l’unicità di ciascuno, ma anche il bisogno reciproco. Solo con apertura mentale e coraggio possiamo superare le nostre paure e accogliere le differenze. Dobbiamo abbandonare la visione limitata di “io” e “noi” per fare spazio agli altri e alle loro identità. Comprendere le differenze richiede tempo, pazienza e disponibilità al dialogo. È un cammino che porta a una maturità personale, alla consapevolezza che il cuore umano è capace di accogliere, anziché respingere, la diversità.
L’incontro ha lasciato un messaggio chiaro e forte: abbracciare la diversità è un impegno quotidiano che può sembrare piccolo, ma è profondamente efficace. Come ha sottolineato l’ambasciatrice, «queste piccole azioni aiutano a celebrare le differenze e a riconoscere la bellezza intrinseca nell’identità di ogni persona».
L’insegnamento di Nelson Mandela
Accettare e celebrare la diversità è un atto di civiltà che riguarda ciascuno di noi, nella vita di tutti i giorni, a partire dalle nostre interazioni quotidiane.
La lotta contro il razzismo diventa un impegno di costruire una società più giusta e inclusiva. È una responsabilità che ci coinvolge tutti, ciascuno nella propria realtà. È un cammino che crediamo possibile realizzare perché troviamo speranza nelle parole di Nelson Mandela, il cui pensiero è il nostro faro: «Nessuno nasce odiando i propri simili a causa della razza, della religione o della classe alla quale appartengono. Gli uomini imparano a odiare, e se possono imparare a odiare, possono anche imparare ad amare, perché l’amore, per il cuore umano, è più naturale dell’odio».
