Bisogna rendere i giovani protagonisti, come insegnava Don Bosco

Si preparano le celebrazioni per i duecento anni del santo di Torino, che si terranno da Agosto 2014 ad Agosto 2015. Tra gli altri eventi l’Ostensione della Sindone a Torino e la partecipazione all’EXPO di Milano. Atteso anche Papa Francesco

Lo scorso 6 Febbraio 2014 presso la sala stampa estera di Roma si è tenuta la conferenza stampa per il Bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, fondatore della congregazione salesiana. Per celebrare i duecento anni del santo dei giovani, nato a Castelnuovo d’Asti il 16 Agosto 1815, sono stati programmati una serie di eventi mondiali che uniranno geograficamente e spiritualmente l’intera Famiglia Salesiana, sparsa oggi in 132 paesi del globo, con particolare attenzione a tutte le realtà giovanili, fulcro del carisma salesiano. Atteso anche Papa Francesco che ha accettato l’invito rivolto dalla congregazione, ma che non ha ancora fissato una data ufficiale.

Tema del Bicentenario sarà la Missione di don Bosco con i giovani e per i giovani.  «In un mondo in cui i giovani sono sfiduciati, vivono grandi momenti di solitudine e hanno paura del loro futuro – ha spiegato don Pascual Chàvez, Rettor maggiore dei salesiani e nono sucessore di don Bosco – è necessario operare come fece, nel suo tempo, don Bosco: bisogna rendere i giovani protagonisti della nostra realtà, bisogna offrire loro delle opportunità formative, ma soprattutto bisogna vivere e stare con loro. Solo in questa prospettiva supereremo quel divario che separa il mondo degli adulti da quello dei giovani e solo in questo modo daremo una giusta risposta alle loro esigenze».

Durante la conferenza è stato letto il messaggio inviato per l’occasione dal presidente del Senato, Piero Grasso, il quale ha calorosamente appoggiato l’iniziativa: “la figura di Don Bosco – dice Grasso – ci ha lasciato un insegnamento attualissimo nella declinazione del vivere nelle differenze, per conoscere meglio se stessi, sviluppando atteggiamenti di responsabilità, accoglienza e solidarietà».

Una speciale ricorrenza preceduta da un intenso triennio di preparazione che, tra le altre iniziative, ha visto anche l’urna con le spoglie di Don Bosco percorrere la maggior parte dei paesi del mondo in cui la Famiglia Salesiana si è radicata.

In occasione del Bicentenario Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, ha annunciato una nuova Ostensione della Sindone, che si svolgerà a Torino tra il tempo pasquale e la chiusura del Bicentenario. Don Roberto Gottardo, presidente della commissione diocesana per la Sindone ha sottolineato: «La diocesi ha risposto volentieri a questa occasione, dando l’opportunità a tutti i pellegrini devoti a don Bosco di sostare anche davanti al Sacro Lino. L’Ostensione del 2015 vuole privilegiare i giovani attraverso il coinvolgimento della pastorale giovanile e universitaria della città di Torino; avremo modo di mostrare la Sindone in modi che in passato non erano possibili, modalità che i giovani di oggi conoscono bene».

Gli eventi del Bicentenario si inseriranno anche all’interno dell’EXPO 2015 di Milano dove i salesiani allestiranno circa trenta eventi dal 31 Maggio al 31 Ottobre 2015.

Come ripetuto più volte dal rettor maggiore Chavez, il Bicentenario non vuole essere né uno sguardo nostalgico al passato né un evento campanilistico, ma vuole essere un’occasione per riscoprire fa figura di uomo e di un santo che ha saputo leggere la realtà del suo tempo. «Don Bosco era un “callejero”  dei ragazzi – li prendeva per la strada, la “calle” – e ancora oggi ci può insegnare molto su come raggiungerli e su come stare in contatto con loro. Sono loro la più grande risorsa che possiede la società per cambiare il mondo».

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