21 Mar 2014

La primavera è simbolo di rinascita per “Libera”

La giornata della memoria per ricordare le vittime della mafia si svolgerà domani a Latina, dopo che il Papa oggi ha pregato con i familiari

“Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente! “
E’ cosi che Peppino Impastato, politico, attivista, conduttore radiofonico provò a denunciare il sistema delle mafie e il problema dell’illegalità diffusa che soffocava una terra bellissima come la Sicilia.

Con oggi sono ormai 18 anni che il primo giorno di primavera si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. Come ogni anno il 21 Marzo è occasione di incontro con i familiari delle vittime che nell’associazione Libera hanno trovato la forza di reagire, cercando di fare del loro dramma uno strumento concreto di impegno e di azione di pace.

Ogni anno la manifestazione principale si tiene in una città d’Italia diversa, e dopo esser stata a Roma, Gela, Reggio Calabria, Torre Annunziata, Potenza, Milano, Napoli, Modena…quest’anno toccherà a Latina. Oltre ai cittadini, alle associazioni, s
aranno circa 700 i familiari in rappresentanza delle 1500 persone che hanno subito il dolore della perdita di un loro caro per mano della violenza mafiosa.
Papa Bergoglio ha presieduto oggi la veglia di preghiera nella parrocchia di San Gregorio VII a Roma, dove i familiari sono stati accompagnati dai rappresentanti territoriali di Libera.
Il giorno 22, invece, per le vie di Latina saranno migliaia le persone, soprattutto giovani, che si uniranno ai familiari con un grande abbraccio.

Don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera ha dichiarato: “Per i famigliari delle vittime innocenti delle mafie l’incontro con il Papa Francesco è un dono. La disponibilità del Papa ad accompagnare i familiari a questo momento carico di dolore, ma anche di speranza, è segno di un’attenzione e di una sensibilità che loro hanno colto sin dal primo momento.
Attenzione verso tutta l’umanità fragile, ferita. Ma attenzione, anche, per lo specifico tema delle mafie, della corruzione, delle tante forme d’ingiustizia
che negano la dignità umana. Voce di una Chiesa che salda il Cielo e la Terra, e che della denuncia fa annuncio di Salvezza. Molte di quelle vittime erano “giusti”. Persone che non hanno esitato a mettere la propria vita al servizio di quella degli altri, anche a costo di perderla. È questa giustizia delle coscienze, prima che delle leggi, il dono che ci hanno lasciato. Condividerlo è nostro compito quotidiano. Condividerlo con Papa Francesco è la più grande delle gioie”.

condividi su