05 Mag 2014

Voglio andare a vivere in campagna

Sempre più giovani cominciano a guardare, con occhi nuovi s’intende, al più genuino e atavico lavoro, quello nei campi. Magari portando l'agricoltura in città

Sono
ragazzi che hanno studiato la materia in maniera scientifica, oppure
c’è chi ha conseguito il dottorato all’università in agraria,
tutti accomunati da un approccio innovativo nella gestione agricola,
che sa molto di più delle moderne start up che di fasi lunari e il
sesto senso della vecchia guardia di contadini.

C’è
chi, per esempio, si è inventato
un kit per gestire facilmente un
orto nel proprio terrazzo di casa. «Da quattro anni ho aperto
un’azienda agricola che si occupa di frutti di bosco e piante
ornamentali da vivaio», racconta Fabio Bizzarri, toscano di Pistoia.
Un progetto che ha avviato con l’università di Firenze grazie ad
un bando ministeriale per la coltivazione della fragolina di bosco
selvatica. La sua idea? Unire l’agricoltura classica a quella
industriale. Ma Fabio non si è fermato a questo perché «ho pensato
che il nuovo boom negli acquisti dei prodotti biologici corrispondeva
a una maggiore richiesta di genuinità da parte dei clienti. E cosa
c’è di meglio, da questo punto di vista, di potersi gestire un
proprio orto? Gli spazi oggi sono quello che sono e io mi sono
inventato il modo di coltivare zucchine e pomodori nei terrazzi dei
condomini». Un progetto che sta riscuotendo un successo inatteso,
anche nelle scuole.
E poi c’è chi dagli studi di Economia e
commercio comincia a lavorare in un’azienda del Terzo settore,
finché comprende che l’agricoltura è la sua strada, con tutta
l’inventiva e l’elasticità propria dei giovani. Oppure chi ha rispolverato mestieri che si pensava non
esistessero più, come l’arte della potatura. Tagliando rami secchi
e aggiustando siepi e arbusti fino a divenire un vero professionista.

Per chi fosse
interessato esiste la Facoltà
di Agraria dell’Università di
Perugia, istituita il 26 marzo 1936, e che vanta origini risalenti
addirittura alla fine del 1800, quando un Regio Decreto dell’agosto
1896 dispose la fondazione dell’Istituto Agrario Sperimentale di
Perugia, inaugurato ufficialmente il 25 novembre 1896. Nel corso dei
110 anni trascorsi, migliaia sono stati gli studenti che hanno
conseguito la laurea. La sede della Facoltà è presso l’antica
Abbazia Benedettina di San Pietro, al centro della città, dove, a
partire dal 962, si sono sviluppate le attività dei Benedettini.

La Facoltà mantiene
rapporti abituali attraverso numerose collaborazioni di ricerca dei
docenti e l’offerta di percorsi formativi internazionali. Esiste,
infatti, un corso di laurea internazionale, con sede a Malta,
dedicato alla gestione dei sistemi agricoli del Mediterraneo ed un
master internazionale su Olivicoltura ed elaiotecnica, con sede a
Spoleto.

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