L’8 maggio scorso il pesidente Putin ha dichiarato che avrebbe ritirato le truppe dal confine ucraino e ha chiesto ai separatisti filorussi di rinviare il referendum indetto per domenica 11 maggio. nessuna delle due cose è avvenuta (anzi, il referendum nelle regioni russofone ha visto un 92% di votanti che chiedeva la separazione), però le dichiarazioni di
Putin potrebbero segnare un cambiamento nelle politiche di Mosca.
Tra gli osservatori si
discute sulle ragioni di tali dichiarazioni. Alcuni le attribuiscono
alla maggior decisione degli USA e dell’Unione Europea nel minacciare
ulteriori sanzioni economiche alle compagnie ed ai personaggi russi che hanno più interessi economici in occidente.
Altri fanno notare che proprio la zona dell’Ucraina dell’Est ha
industrie di armi molto importanti per la difesa della Russia. Tra le
50 compagnie che producono i pezzi di aerei, motori di elicotteri,
software e hardware per strumenti di combattimento e per il Governo
russo, c’è un patto commerciale di 15 miliardi di dollari firmato da
Putin con Viktor Janukovic, l’ex presidente ucraino. Più di metà
dell’arsenale nucleare russo è stato costruito in Ucraina o è
dotato di strumenti di navigazione ucraina.
L’
interruzione dei rapporti renderebbe
inutile gran parte del suo sistema di difesa e per questo Putin ha espresso la speranza, alcuni giorni fa, che “non si interrompa la
cooperazione”.
Anche l’Ucraina, che
sta lottando per mantenere a galla la sua economia, non può fare a
meno degli introiti della sua industria bellica, le cui esportazioni
fruttano 1,3 miliardi di dollari l’anno.
Secondo l’istituto
scandinavo SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute),
l’Ucraina è l’ottavo produttore al mondo di armi e la Russia è il
quarto cliente dei prodotti ucraini, dopo Cina, Etiopia e Pakistan.
Siemon Wezeman,
ricercatore dallo stesso Istituto, afferma che se le forniture
ucraine alla Russia si fermano, ci sarebbero «seri problemi con
alcuni sistemi di armamenti» e la difesa del territorio russo. L’80% delle testate nucleari russe sono innestate in missili disegnati
o prodotti in Ucraina fin dai tempi dell’Unione Sovietica. Per
prevenire blocchi a queste forniture, è probabile che Putin si dia
da fare per trovare una soluzione pacifica. (da AsiaNews)