Opti Pobà, l’associazione che dà speranza ai migranti

Il presidente dell'associazione, Francesco Giuzio, racconta com'è nata a Potenza e come sta crescendo

«Optì Pobà è un’associazione di volontariato nata nell’Ottobre del 2014, che si occupa di promuovere attività d’integrazione per i rifugiati che arrivano in Basilicata», è così che Francesco Giuzio, presidente dell’associazione, inizia a raccontarci com’è nata questa idea, chi gira attorno alla formazione di questa nuova realtà. È fiero di parlarne, è una sua creatura e il coronamento di un sogno.

Francesco è un giovane di Potenza, cresciuto all’interno dell’ambiente salesiano della città dove ha coltivato non solo la passione per il calcio, come per la maggior parte dei ragazzi oratoriani, ma anche la passione per gli altri, per l’amore verso i fratelli. Questo è il punto di partenza dell’associazione; egli stesso afferma che dietro questa esperienza non vi è solo lui ma «i miei amici più stretti e i miei fratelli». A collaborare con lui sono in 8 ufficialmente.
In realtà Opti Pobà ha da subito suscitato l’interesse dell’intera cittadinanza, numerosi sono stati gli atti di solidarietà: «le reazioni sono state tantissime, non solo mediatiche ma anche dalla gente del posto, che ha donato qualcosa in base alle proprie possibilità»; le richieste di aiuto sono state, e vengono tutt’ora pubblicate, sulla pagina Facebook dell’associazione, ma nel giro di poche ore il post di richiesta di aiuto lascia il posto alle foto di tutto il materiale che gentilmente è stato donato «dai vestiti, alle scarpe per giocare, ai completini, ai palloni, ai libri per la nostra biblioteca».

L’associazione si basa su un unico principio: «chi può fa», non esistono tessere o conti in banca per far capire che c’è un’associazione, in questo momento è superfluo perché l’importante è esistere ed essere presenti sul territorio e questo è possibile con il solo Statuto e, ovviamente, con la presenza di soci.

Opti Pobà non è solo un’associazione ma anche una squadra di calcio, iscritta ad un campionato amatoriale, di cui lo stesso Francesco è allenatore e presidente. In questa veste ha detto di essere ben felice di lasciare il posto a chiunque voglia collaborare con la squadra dell’associazione.

Una realtà che definisce «in espansione»: vi è un continuo fermento e voglia di creare nuove attività ed iniziative, di prendere contatti con persone ed enti che possano dare un aiuto ad Opti Pobà.

«L’obiettivo di Opti Pobà è arrivare in ogni città, sperare che in ogni centro d’accoglienza i ragazzi che vengono ospitati abbiano un diversivo per ingannare l’attesa necessaria per ricevere i documenti per partire o lo status di rifugiati»; un’alternativa alla noia e un modo per recuperare il tempo perduto durante la propria infanzia, perché nelle loro terre di provenienza spesso il diritto al gioco e all’istruzione non appartiene ai bambini.

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