Chi sono i The Pills?
Per chi non li conoscesse sono tre ragazzi, comici, romani, autori e creatori di simpatiche web series che invadono Youtube. A metterle in scena sono MatteoCorradini,
Luigi Di Capuae Luca
Vecchi, tre buffi ragazzi che attraverso una comicità, apparentemente improvvisata, ma in realtà ricercata e colta parlano dei problemi
che affliggono i trentenni di oggi.
L’idea iniziale è stata di Luca Vecchi, il quale racconta: «Abbiamo iniziato a casa a Tor Bella Monaca, prima con delle comparse,
amici, zii e parenti vari. Poi pian piano abbiamo visto che la serie piaceva e sono arrivate le prime proposte». Vecchi viene interrotto
e deriso dagli altri due amici-collaboratori, che spezzano la serietà dei racconti, con una complicità straordinaria
da fa invidia ad attori professionisti, ma recupera subito la parola e termina «
con il passare del tempo noi siamo cresciuti e abbiamo lasciato alle spalle la scena amatoriale che utilizzavamo, per porre attenzione su
tematiche più complesse ».
Il 6 dicembre scorso, in occasione della fiera del libro “Più libri, più liberi”, tenutasi al Palazzo dei Congressi, nel quartiere Eur di Roma, i The Pills hanno incontrato i loro fan (che sono tantissimi) in una Sala Diamante gremita. Si potrebbe pensare ad un pubblico prevalentemente giovane, adolescenziale; invece la sorpresa è che ad assistere alla loro “performance”, mediata con difficoltà dall’austero e ironico Luca Valtorta, giornalista di “Repubblica”, non c’erano solo ragazzi bensì adulti, genitori accompagnatori, membri della sicurezza e organizzatori, giornalisti, interessati e divertiti da questi tre trentenni goffi e un po’ rozzi.
Dietro un linguaggio fatto di parolacce e basato su una forte accentuazione dialettica, vi sono idee nuove, creatività e soprattutto «il coraggio di sfruttare Internet per trattare con allegria e leggerezza i problemi sociali e relazionali dei giovani di oggi », continua Valtorta. «Questi ragazzi riescono ad arrivare a tutti, giovanissimi e adulti, portano messaggi importanti ma in chiave sarcastica-ironica, utilizzando un semplicissimo canale Youtube. Ecco perché sono stati definiti i nuovi
comici 2.0 ».
Dopo quasi un’ora di schetch, risposte sconnesse e battute rivolte al “comunista giornalista di Repubblica”, a dieci minuti dalla fine dell’ incontro parlano finalmente del loro primo film. Dopo un flop televisivo che li ha visti protagonisti in seconda
serata su Italia uno, a maggio 2014, solo con due mini episodi, ora ci riprovano con “Sempre meglio che lavorare”,
che uscirà nelle sale il 21 gennaio 2016,
accanto a Gianni Morandi e la regia di Luca Vecchi.
«Il lavoro è un nemico duro, che colpisce alle spalle e cerca di farti crescere quando meno te lo aspetti. E allora bisogna essere
disposti a tutto pur di salvarsi, disposti a qualunque cosa», così scherza uno dei tre, raccontando brevemente la trama del prodotto
cinematografico, incentrato sulle problematiche, prima lavorative, oltre che sociali, a cui sono esposti i loro
coetanei, appena finiti gli studi universitari (e senza alcuna voglia di crescere).
Certamente
gli auguriamo il massimo del successo ma, all’ultima domanda posta da una giornalista in sala, che gli chiede: «avete rinunciato a una parte della vostra spontaneità per la creazione del film?» i The Pills si guardano imbarazzati. Poi Matteo Corradini prende coraggio e risponde: «abbiamo dovuto trovare dei compromessi, come avevamo fatto per la televisione, masicuramente il cinema ti offre più possibilità per imporre i tuoi ideali e far capire agli altri cosa vuoi realmente esprimere ».
I The Pills con lucidità e prontezza se la sono cavata, aggirando abilmente la domanda, che però resta sospesa. Ci auguriamo che, nonostante i caratteri forti dei tre membri, non abbiano commesso lo sbaglio di vendere la loro genuità, in cambio di una maggiore, e allettante, visibilità.