Pace e misericordia: l’eredità delle tre suore italiane uccise in Burundi l’anno scorso

È stata inaugurata una cappella a Kamenge, nella parrocchia in cui erano impegnate. Un invito alla riconciliazione in un Paese che in questo momento è scosso dalla violenza

La morte delle tre suore italiane uccise a Kamenge
(Bujumbura, Burundi) nel settembre scorso, ha fatto nascere una cappella. L’ha benedetta, sabato 23 gennaio 2015,
il vescovo dell’Archidiocesi di Bujumbura.
Infatti, la morte delle suore Olga Raschietti, 83 anni, Lucia Pulici, 75 anni,
Bernardette Boggian, 79 anni, ha provocato una ferita nei cuori dei fedeli della
Parrocchia. Segni di presenza evangelica fra la gente, testimoni di carità fra
i poveri, le religiose, purtroppo anziane e attive, continueranno a vivere. I
fedeli della parrocchia di Kamenge, i sacerdoti e le religiosi saveriani hanno
voluto che questo eventi diventi fonte di grazia.

Il convento delle suore è
stato trasformato
in una “Cappella di
Pace e di Misericordia”.

Le
cerimonie sono state condotte dal vescovo dell’Archidiocesi di Bujumbura, Mgr
Evaristo Ngoyagoye che benedendo questa Cappella, ha aperto ai fedeli un via di
pace e di perdono. La cappella
à proprio bellissima.Per il parroco,
don Mario Pulcini, la distruzione dei muri del convento invita all’abbattimento
dei muri nei cuori: il male, l’odio,la
divisione, la morte. La costruzione dei nuovi muri simboleggia la conversione dei
cuori, la guarigione e l’edificazione di una nuova società. Don Mario precisa
che questo evento non accade per caso, ma fa entrare di più i fedeli nell’anno giubilare
della misericordia.

Non è il momento di affliggersi o di condannare i
malfattori, ma di aprire la porta del proprio cuore per rendere misericordia e
riceverne da Dio.

«Se il chicco di grano caduto in terra non muore,
rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Gv 12,24). Ecco la parola
centrale, per chi entrerà in questa cappella per pregare. Questa preghiera sarà
silenziosa, meditativa e contemplativa. Msgr
Evaristo augura che là dove il peccato ha abbondato, la grazia sovrabbondi.

La
Capella potrà accogliere circa duecentocinquanta persone
. Sui muri, ci sono le
foto di tanti altri martiri della fraternità e della missione, uccisi in Burundi
durante le guerre passate, come Msgr Michael Aidan Courtney, il nunzio apostolico
ucciso il 29 dicembre 2003, 0 Msgr Ruhuna, ucciso il 9 settembre 2006, i
missionari saveriani e collaboratori,i
40 ragazzi uccisi nel Seminario di Buta.

Questa benedizione è stata seguita da un’Eucaristia,
celebrata nella cappella parrocchiale accanto,concelebrata da tanti sacerdoti. Così i religiosi in Burundi hanno voluto
finire l’anno della vita consacrata, unendosi alle tre suore uccise.

Il vescovo
chiama i religiosi a prendere come modello
queste suore e le ragazze, di
imitarle sulla via della donazione totale al servizio della carità.

A
questa celebrazione, c’erano il segretario del nunzio apostolico in Burundi, il
presidente dell’Associazione dell’Unione di Superiori Maggiori del Burundi,
tanti religiosi fra cui le Saveriane venute dalla Repubblica Democratica del
Congo, i sacerdoti e tanti fedeli.

Il
Burundi conosce una crisi politica che sta distruggendo la struttura sociale,
ormai abbastanza ferita da tante guerre. Da aprile scorso, sono morte più di
quattrocento persone e ci sono oltre duecentomilla rifugiati. La riconciliazione, il
perdono e la misericordia sono doni che vi vogliono per ricostruire la pace.

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