Il Natale ti mette tristezza? Ecco come farlo tornare ad essere una festa

Non è il Natale che destiamo, ma i problemi irrisolti che ci trasciniamo dietro e che durante le feste ci pesano di più. Ecco come prepararsi all'evento più importante dell'anno

Per molte persone, il Natale non ha il volto della felicità ma
quello amaro della solitudine, della tristezza, del dolore di vivere,
dell’angoscia.
Si
è abituati a paragonarsi con quello che gli spot natalizi propongono, con
famiglie perfette, sedute felici intorno ad una tavola ben allestita, ma la
vita reale è fatta anche di discussioni, tensioni, pesanti assenze.

Cosa succede? Ci si sente insoddisfatti, inadeguati e così lontani da
quell’ideale di armonia, spensieratezza e perfezione da cadere in un profondo
stato di tristezza e malinconia, fino a maturare un’avversione per il Natale. È

come se a Natale ci fosse un’obbligatorietà alla felicità, come se a Natale
bisognasse fare finta di non avere una serie di problemi che invece è
consentito avere per il resto dell’anno.
Ci
si può sentire inadeguati rispetto alle proprie aspettative e a quelle degli
altri e quindi assumere una posizione scomoda per tutta la durate delle feste.


Esistono
però, dei fattori scatenanti
queste
emozioni che è bene sottolineare.
Per
esempio possiamo pensare a chi ha problemi con la famiglia, a chi con essa non ha buoni rapporti o
è in conflitto, a chi magari la famiglia non ce l’ha più o è lontana per
svariate ragioni.
Possiamo
anche pensare a chi ha avuto un’infanzia difficile e tale per cui il Natale
suscita ricordi di tristezza e solitudine.
Inoltre,
il Natale porta con sé l’avvicinarsi della fine dell’anno e quindi il fare dei
bilanci e ci sono persone che potrebbero sottolineare esclusivamente i propri
fallimenti, ciò che non si è fatto, che si sarebbe voluto fare, ma non si è
riusciti, andando quindi ad alimentare frustrazioni e ruminazioni mentali.

La
festività diventa un nemico, che obbliga a ricordare
la propria condizione
psicologica, come un martello pneumatico che non si ferma finché non si decide
di guardare in faccia la realtà fatta di difficoltà interiori. È

importante ancor prima dargli un nome e decidere cosa farci e come muoversi
rispetto a questo.
Infatti
se ci pensate bene, non è il Natale che
detestate
, ma sono i problemi e le paure di affrontarli, quelli che “odiate”.
Meglio
continuare a scappare e mettere stop durante le feste o iniziare ad affrontarli?

Innanzi
tutto sarebbe bene cominciare
a comprendere ed esprimere il proprio malessere,
per affrontare i nodi irrisolti e le voci del proprio inconscio.
È importante riflettere su sé stessi per risolvere questo senso di vuoto, che sarà
pronto ad emergere in ogni momento, con il trascorrere del tempo e non solo
durante le festività. Quindi l’obiettivo sarebbe non solo vivere meglio il
Natale, ma anche e soprattutto il resto dei giorni dell’anno.

Ma
mentre le feste si avvicinano,
ecco
alcuni consigli
sul come affrontarlo in maniera diversa.
Per
evitare di cadere vittime della depressione natalizia, è bene ricordarsi che non si è il prodotto di ciò che la TV
rappresenta o che gli altri si aspettano
, ma esseri umani con una propria
storia, un vissuto personale. È buono fare del proprio meglio per vivere in
modo rilassato le feste di Natale, ma senza
forzature.
Se
siete soli, single, separati, sappiate che non necessariamente il Natale deve
essere trascorso nelle famiglie tradizionali “da mulino” che sono rappresentate
in TV. Famiglia è ovunque ci sia del calore e del reciproco sostegno. Amici,
parenti, volontari, o anche da soli con se stessi a fare qualcosa che vi rende
felici, sono tutti ottimi modi di trascorrere le feste.
Non
sentitevi colpevoli e tristi se non fate quello che ci si aspetta da voi. Fate
quello che vi fa stare bene. Siate i migliori amici di voi stessi e coccolatevi con quello che vi fa stare
meglio: rispettarsi è il primo passo per non cadere vittima di costrizioni,
malinconia, stress e tristezza. E soprattutto non sentitevi in colpa se non assolvete ai vostri “doveri”.

Spesso
la tristezza, l’ansia, la frustrazione derivano
proprio da un conflitto
interiore tra il “dovere” e il “volere”. Fatevi un regalo: ascoltatevi un po’ di più per regalare davvero gioia in primis a
voi stessi, e poi agli altri. Focalizzatevi su quello che avete e di cui dovete
essere grati di voi stessi, invece che rimuginare solo sui vostri errori e su
quello che non possedete.

Abbassate le aspettative e questo vuol dire che, se state
attraversando un momento particolare della vostra vita, non è un vostro dovere
essere felici e sorridere a tutti i costi solo perché è Natale. È un vostro
diritto, però, prendervi il vostro spazio, il vostro tempo. Voi conoscete il significato che avete attribuito al Natale ma avete
sempre tempo per modificarlo o comunque aggiungere qualcosa di nuovo.

 

Buona costruzione del senso del Natale a tutti voi!

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