19 Gen 2018

Media e minori: tra social e gioco d’azzardo, dove si collocano i ragazzi?

È stato presentato il Libro Bianco "Media e Minori 2.0" dell'Autorità per le Comunicazioni

Martedì 16 gennaio a Roma, presso La Camera dei deputati, si è svolta la presentazione del Libro Bianco “Media e Minori 2.0”Il libro nasce da un lungo lavoro nell’ambito dell’attività che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni svolge nel campo della tutela dei minori.

 

Facebook domina incontrastato (è infatti il social più usato per il 96% dei minori tra i 9 e i 16 anni), ma anche YouTube e WhatsApp sono diffusi in tutte le classi d’età. L’87% degli studenti si collega a internet con device mobili da qualsiasi luogo. A proposito dell’iscrizione precoce ai social network, una ricerca Telefono Azzurro-Doxakids ha raccolto i seguenti dati riferiti ai dodicenni: il 48% è iscritto a Facebook, il 32% a Instagram, il 78% a Whatsapp, il 19% usa Skype, il 19% ha un profilo Google+, il 9% utilizza Snapchat.

 

«Le ricadute sociali di tali fenomeni sono importanti nella prospettiva della tutela», ha sottolineato il professor Mario Morcellini, Commissario dell’Autorità. Con specifico riferimento all’adolescenza, va tenuto presente che «la nascita di piattaforme sociali come Facebook, Instagram, WhatsUpp, Telegram, Snapchat ha reso visibile la realtà della rete non solo come spazio di appartenenza e della comunicazione (community), ma anche», continua Morcellini, «come luogo nel quale i singoli possono inscrivere il proprio vissuto». 

 

Il libro bianco Media e Minori 2.0 contiene anche un interessante approfondimento in merito al gioco d’azzardo online: «La facilità», si legge, «con la quale è oggi possibile giocare online e scommettere somme di denaro nella speranza (o, meglio, nell’illusione) di ottenere vincite soggette al caso e non a specifiche abilità del giocatore rende tale pratica particolarmente appetibile a fasce di utenza vulnerabili».

Nonostante il divieto di gioco ai minori di 18 anni, imposto dalle norme, negli ultimi anni si sta assistendo ad un sostanziale incremento del gioco d’azzardo tra gli adolescenti. Va in questo senso tenuto presente, come lo sviluppo delle tecnologie telematiche abbia ampliato sensibilmente le possibilità di accedere ai servizi di gioco d’azzardo a distanza. 

 

Sotto il profilo normativo, il legislatore italiano è recentemente intervenuto in materia anche a fronte delle indicazioni, se pur ancora non sistematiche, provenienti dall’Unione europea. Nel contesto europeo la base normativa di riferimento delle disposizioni a tutela dei minori è costituita dalla Direttiva 2010/13/UE del Parlamento e del Consiglio europeo del 10 marzo 2010 (“Direttiva sui servizi di media audiovisivi”), attualmente in corso di revisione. La proposta di modifica prevede alcune misure, affinché le autorità di regolamentazione e di controllo siano realmente indipendenti dai governi e dall’industria, per garantire che i servizi di media audiovisivi operino nell’interesse degli utenti.

Permangono però, conclude Mario Morcellini, perplessità per ciò che riguarda «la responsabilità delle piattaforme di video-sharing e il meccanismo di remunerazione delle piattaforme, che attualmente compete direttamente con la pubblicità», in un quadro normativo ancora fortemente sbilanciato a vantaggio di influenti colossi mediali.

 

 

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