Alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia arriva Fuori Concorso il docufilm di Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi, che vuole “restituire umanità ad un conflitto che ne è privo”.
Meno di un anno fa il primo ministro iracheno ha annunciato la fine della guerra contro l’Isis, il gruppo terroristico che per anni ha seminato terrore in tutto il mondo. Il Califfato ha perso, così, quasi tutte le sue città, tra cui Mosul, capitale simbolo dello Stato Islamico.
Proprio dalle macerie di questa terra hanno deciso di partire la reporter Francesca Mannocchi e il fotografo Alessio Romenzi per raccontare gli aspetti più crudi e meno conosciuti di un conflitto senza fine. Proprio a Mosul, nei tre anni dell’Isis, 500.000 minori hanno vissuto in un clima di violenza, morte e molti di loro sono stati indottrinati al martirio. Isis Tomorrow ripercorre i difficili momenti dell’occupazione e dell’offensiva per liberare la città e lo fa attraverso gli occhi dei più piccoli, figli dei combattenti Isis e non, ma anche di donne e militari.
“Se fossimo morti sarebbe stato meglio”, queste le parole di un bambino, che fanno intendere la fine di una vita normale fatta di quotidianità e sicurezza. All’indomani della liberazione, infatti, i disordini sono all’ordine del giorno e nessuno è più come prima: un militare racconta della difficoltà a fare differenza tra grandi e piccoli in guerra, un bambino vuole vendicare la morte per mano dei terroristi del padre, dello zio e dei cugini, una vedova di sedici anni piange il marito martire del Califfato, intere famiglie sono discriminate e rinchiuse come prigioniere dentro un campo profughi perché appartenenti all’ Isis.
In questo clima di vendetta e astio come potranno i cosiddetti “cuccioli del Califfato” e le altre vittime a dimenticare questi strazianti anni e ricominciare?
Purtroppo l’informazione mainstream viene sempre di più costruita su agende politiche di parte, le quali non ci consentono di cogliere la tragedia che sta dietro a tali conflitti.
Tuttavia, attraverso i campi lunghi di un paesaggio desolato, i particolari delle mani, delle bocche, degli occhi di alcuni degli intervistati e frequenti immagini di esplosioni, questo documentario d’inchiesta ci pone davanti ad una realtà inedita e ci fa riflettere sull’importanza di salvare queste piccole vittime dalla piaga del terrorismo.
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Sceneggiatura: Francesca Mannocchi, Alessio Romenzi
Fotografia: Alessio Romenzi, Francesca Mannocchi
Montaggio: Emanuele Svezia, Sara Zavarise
Musica: Andrea Ciccarelli
Suono: Stefano Bari (D-Color)
Lingua: Arabo iracheno