Sono passati più di tre anni dalla pubblicazione della Laudato si’, seconda lettera enciclica di Papa Francesco. Pubblicata il 18 giugno 2015, in un contesto in cui il pianeta presenta segni e conseguenze dell’iperattività umana. Niente pero è cambiato o poco è stato fatto per la diffusione e l’applicazione delle proposte del Papa sulla cura della casa comune. Si nota sempre la fragilità delle relazioni interpersonali, l’insalubrità, il ritorno al nazionalismo a scapito della globalizzazione e del dialogo interculturale. L’urgenza della conversione ad una ecologia umana integrale e ad una cittadinanza consapevole, ha spinto le università pontificie e Atenei di Roma a organizzare un corso annuale sull’enciclica, che si svolgerà preso gli atenei e le università pontificie il corso di Joint Diploma in ecologia integrale.
L’apertura dell’anno accademico Laudato si’ 2017-2018
Laudato si’, l’enciclica della collegialità
Papa Francesco ha voluto rispondere a questa crisi umanitaria integrale sotto l’ispirazione di Francesco di Assisi, ad innalzare un inno alla bellezza del dono del pianeta, offrendo cosi alla Chiesa e al mondo questa enciclica ecologica e sociale nella quale vuole attuare la dottrina sociale della Chiesa sull’ecologia integrale.
Con i suoi 246 paragrafi l’enciclica assume il canto delle creature di San Francesco di Assisi “laudato si’ mio Signore” inno ormai diventato preghiera e dialogo profondo tra l’uomo e la sua sorella la terra. Laudato si’ non è solo una lettera cristiana sull’attualità della Chiesa nel mondo, essa è anche un invito alla cura della casa comune diventata ormai una vera e propria emergenza.
Tre anni sono passati, e poco è stato fatto, accolta però con grande entusiasmo, l’enciclica non ha ancora produtto i frutti impliciti nella sua promessa. Secondo il Cardinale Peter Turkson, prefetto del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale e presidente della commissione Giustizia e pace, credenti e no dovrebbero fare opera di collegialità nella diffusione del pensiero del Papa. Il Cardinale ricorda che il papa ha dovuto citare le diverse conferenze episcopale affinche questo grido della Laudato si’ non sia solo un opera del Papa, ma un grido comunitario che sale e richiede attenzione e consapevolezza della responsabilità umana nella custodia e la gestione del bene comune.(Discorso nel inaugurazione del anno formativa 2018-2019 sulla Laudato si’ all’università pontificia gregoriana).
Laudato sì’: non è solo un enciclica sull’ambiente
L’enciclica, nello sviluppo dei suoi sei capitoli, si apre con la spiegazione della situazione attuale del pianeta, con le analisi scientifiche in materia ambientale. La scienza, come viene presentata nel documento, è uno degli istrumenti privilegiati attraverso cui possiamo ascoltare il “grido che sale dalla terra”. Ma non solo: le ricchezze della tradizione ebraica e gudaico-cristiana nella Sacra Scrittura elaborano una teologia su cui si fonda la creazione, insistendo sulla triplice relazionalità di ruolo del uomo imagine e somiglianza di Dio, come custode e reponsabile dell’armonia tra Dio-Uomo, Uomo-Creato, Uomo-Uomo.
Questo è il messaggio del Vangelo della creazione: che l’uomo deve accogliere e custodire il dono a lui affidato. L’invito centrale della Laudato si’ è orientato verso un’ecologia umana, che pone l’uomo come principale responsabile della situazione attuale del pianeta e unico protagonista per rimediarla. Primo, perché non è sempre consapevole del suo ruolo nella creazione e sopratutto, poi, perché le sue azioni, consapevoli o meno, influiscono sul cambiamento climatico, sulle crisi sociali ed economiche e sulle relazioni tra singoli e popoli.
Al centro del enciclica si trova anche il tema dell’“Ecologia integrale”; tutto è collegato dice il Papa. Una delle crisi umanitarie del pianeta, come qiuella delal mobilità delle persone, è dovuta a diversi fattori ambientali, politici e religiosi; cosi ogni atteggiamento, casuale o no, porta a conseguenze che impattano sulla vita altrui. Il cittadino che non si dà il compito di differenziare la raccolta dei suoi rifiuti, o colui che la fa ma la butta poi per strada; l’impresa che vende armi ai paesi in situazione politiche critiche per mantenere il fatturato; gli Stati che tengono discorsi contro l’immigrazione, ma sfruttano le ricchezze naturali nei paesi del Sud; l’imprenditore che denuncia frodi fiscali, ma poi sfrutta il suo dipendente straniero dandogli uno stipendio misero; il dittatore che si mantiene al potere vivendo nel lusso e sfruttando le risorse del proprio paese mentre le popolazione muore di fame senza acqua né eletricità, sono tutte situazione che – in modo diverso – alimentano le crisi del nostro pianeta e compromettono la vivibilità di tutti.
Come si può orientare l’azione politica, internazionale, nazionale e locale, o quella di ogni singolo individuo verso il dialogo onesto e trasparente?
Il Papa traccia, nell’utimo capitolo, un cammino educativo e spirituale che porta a guidare le scelte politiche, economiche e religiose delle nazioni e delle singole persone.
Laudato si’: un invito alla conversione
Laudato si’ è stato accolta con fervore ed entusiamo; forse perché tratta di una situazione comune che non rigarda solo la Chiesa Cattolica o alcuni Paesi. Ma non è ancora entrata nelle pratiche cittadine, né in quelle nazionali e internazionale. Il Cardinale Peter Turkson denuncia il poco interesse che mettono gli ecclesiastici a diffondere l’urgenza della conversione ecologica.
Quella conversione che passa attraverso il dialogo e la responsabilità individuale. E per la quale è richiesto ad ognuno di adottare delle buone pratiche per ripristinare il valore del “bene, del bello e del buono”.