Il personaggio del presepio che preferisco è il pescatore. Non è un personaggio essenziale, ma c’è in quasi tutti i presepi: lungo le rive di un laghetto o di un fiumiciattolo, con la canna pesca e un pesce che guizza nel cestino. Più raramente ho visto la barca con le reti, oppure la bancarella con tutti i pesci esposti per la vendita.
Mi piace il pescatore non tanto per il suo pur importante significato (è lì per ricordare la metafora del pescatore di anime), ma piuttosto perché va a completare la gamma dei personaggi che offrono a Gesù il proprio lavoro: lavori umili, ma utili e costruttivi. In fondo, pescare è uno dei modi più antichi di procurarsi il cibo.
E poi mi piace soprattutto perché mi ricorda l’acqua, e soprattutto il mare. I presepi di solito vengono ambientati in zone montuose, con le montagne che chiudono l’orizzonte. Ma io amo la vastità del mare, la freschezza dell’acqua, il va e vieni delle onde. La pace che si prova stando sulla riva a guardare lontano.
Il pescatore porta nel presepio anche questo mio grande amore.