Il calcio del futuro: tra allenatori virtuali e arbitri controllati da telecamere

La tecnologia ha investito anche questo mondo, puntando ad un business finalizzato a ridurre il più possibile il margine d'errore

Il calcio non è più da tempo un semplice sport giocato sul campo. Imprenditori, azionisti e sponsor hanno rovesciato gli equilibri con continue e ingenti spese di denaro.

Il business ha cambiato le regole, riuscendo anche a modificare in breve tempo la fisionomia dell’intero movimento calcistico.

L’intelligenza artificiale ha investito anche questo sport, grazie a prospettive suggestive e vantaggiose, capaci di attirare investimenti e soprattutto guadagni alle maggiori lobby dello sport.

Il calcio entra quindi nella fase che segue un modello chiamato “calcio 4.0”.

 

Quali sono i cambiamenti e innovazioni del “calcio 4.0”?

La prima forma di evoluzione calcistica più tangibile è sicuramente la Video Assistant Refree, più conosciuta come VAR. Questo nuovo meccanismo sfrutta l’armamentario di telecamere posizionate a bordo campo e sulla linea di porta per verificare quello che succede durante la partita e aiutare l’arbitro presente in campo a esaminare al meglio gli episodi più dubbi. In caso di svista personale, l’arbitro sarà avvisato mediante un segnale sonoro e provvederà a riparare al proprio errore.

Un’altra grande innovazione è sicuramente la simulazione delle strategie che possono essere attuate durante partite virtuali contro una Intelligenza artificiale che impersona i prossimi avversari da affrontare sul campo. Gli allenatori apprezzano moltissimo questo genere di simulazioni, perché grazie ad esse possono studiare al meglio le squadre avversarie e i loro giocatori più forti.

Anche il calciomercato è destinato ad essere investito dalle innovazione dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è quello di evitare inutili aste su giocatori o valutazioni affrettate su calciatori. Le squadre avrebbero meno bidoni, meno giocatori inutili, le quotazioni dei calciatori sarebbero di molto inferiori e i bilanci delle squadre ne beneficerebbero enormemente. Il desiderio delle squadre è cercare quindi di ridurre il margine di errore.

 

Allenatore virtuale. Suggestione o realtà?

La novità più suggestiva e discutibile è quella dell’allenatore virtuale. Questa figura almeno per ora non dovrebbe sostituire quella dell’allenatore umano, tuttavia in un futuro prossimo l’intelligenza artificiale potrebbe seriamente creare un androide dettagliato. Gli allenatori umani? In quel caso dipende dalla scelta delle società sportive. Qualora il business e la ricerca del risultato contassero definitivamente di più della prestazione e valori umani, non potrebbero escludersi scenari fantascientifici con vere macchine in panchina, pronte a monitorare allenamenti, risultati e infortuni in campo.

Ci sarà ancora spazio per i “sacrosanti” errori dei giovani sul campo? Ci sarà la possibilità di sbagliare per guardarsi allo specchio dello spogliatoio e trasformare i fallimenti in rabbia per raggiungere un successo? Ci saranno gli sguardi complici o intimidatori degli allenatori verso i propri ragazzi? Ci sarà spazio per qualche discorso da brividi del mister prima di una gara fondamentale della stagione?

L’augurio è che lo sviluppo del calcio non sfoci in una meccanicizzazione dei comportamenti e delle strategie. Il calcio nasce come sport, gli atleti, allenatori e preparatori ancor prima di lavoratori sono persone con dei valori. Proprio quest’ultimi hanno bisogno di essere valorizzati e riscoperti insieme. Questo è il vero progresso che auguriamo tutti per il futuro.

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