La musica trap: una trappola per i giovani?

È di tendenza, anche perché ha un ritmo coinvolgente, ma ha un impatto negativo, per i modelli che presenta. Intervista con il professor Cosimo Alvati

 Il termine “trap” deriva dall’inglese gergale e fa riferimento ai luoghi in cui vengono vendute droghe illegali. La musica trap è caratterizzata da testi cupi e minacciosi, che comunque possono essere molto diversi per ogni rapper. Temi tipici trattati nei testi sono la vita di strada tra criminalità e disagio, la povertà, la violenza, lo spaccio di sostanze stupefacenti, e le dure esperienze delle periferie. Dal 2016 in poi, il genere diventa sempre più popolare e influente, e si affermano nuovi rapper con sonorità o tematiche legate, totalmente o parzialmente, alla trap. Tra i più famosi ci sono Ghali, Tedua, Achille Lauro, Izi, Laïoung, Capo Plaza, Vegas Jones, Ketama126, Enzo Dong.

 

Don Cosimo Alvati, professore della facoltà di Scienze della comunicazione dell’UPS, si occupa in modo approfondito del tema della musica trap. 

Che tipo di persone sono gli ascoltatori di questo genere musicale?

«Sono i ragazzi e, secondo Riccardo Rosa, ascoltano la trap per due motivi: perché è di tendenza, che è diverso da “moda”: tendenza è il termine che utilizza You Tube per mettere in primo piano le cose più ascoltate. E se tu dici: “Andiamo a vedere cosa sta ascoltando il mondo oggi”, e poi lo senti due, tre, cinque volte, alla fine ti piace. È lo stesso meccanismo della pubblicità. Il secondo motivo, ed è il mio caso, è perché la musica, il beat, sono fatti bene. La voce, il testo, vengono dopo.»

Secondo lei, l’impatto generato dalla musica trap è positivo o negativo?

«È negativo.»

Perché pensa che sia negativo?

«È negativo per il messaggio subliminale che è dietro il ritmo che persuade il giovane. Anche perché presenta una realtà giocata sull’avere tutto ciò che vuoi nella vita, senza alcuno sforzo o sacrificio. Uno dei messaggi più subliminali è la tendenza al consumo di droga, considerato un “comune” fenomeno di tendenza, al pari del normcore della moda che definisce l’ossessione di sembrare normali per essere speciali.» 

Che attenzione dovrebbero avere gli educatori, inclusi i genitori, di fronte a questo fenomeno musicale?

«Quella di proporre ai giovani un modello di analisi e di interpretazione critica di modelli e proposte di valori e stili di vita, che la cultura contemporanea offre, e poi garantire e concordare con loro tempi, luoghi, mezzi e occasioni perché tale processo di analisi e interpretazione possa avvenire, in vista della identificazione e adozione di modelli e stili di vita “alternativi”.»

Che consiglio dà ai ai giovani di questo genere musicale?

«Prima di tutto, che abbiano una consapevolezza critica degli stili di vita e dei “modi di essere” offerti da questi tipi di generi musicali e non rimangano solo nei ritmi o nei sentimenti che le canzoni possono generare e, in secondo luogo, che siano interessati ad indagare i diversi generi musicali, per comprendere i pericoli che alcuni di questi rappresentano per la cultura giovanile.»

 

 

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