Tra paura e speranza si gioca la nostra vita

Se da un lato la paura immobilizza le persone, dall’altro la speranza le sprona ad andare oltre i loro timori.

«Ma non ti accorgi che è solo la paura che uccide e inquina i sentimenti?»

Lucio Battisti nel suo brano La collina dei ciliegi, ci descrive brevemente cos’è la paura: un sentimento che annienta tutti gli altri, impedendo quindi all’uomo di vivere pienamente. 

La paura ha anche la sua sfaccettatura positiva, infatti salvaguarda l’uomo preservandolo da situazioni pericolo. Si trasforma in un limite, nel momento in cui diventa incontrollabile ed esagerata. 

La paura nasce principalmente di fronte all’ignoto, davanti a qualcosa che non conosciamo e che non possiamo controllare. Ecco perchè la paura principale dell’uomo è la morte. 

Possiamo comportarci in due modi, quando abbiamo a che fare con la paura: possiamo affrontarla, o possiamo lasciarci paralizzare. 

Alla paura si contrappone un altro sentimento, che è la vittima preferita di questa “paura assassina”: la speranza. Anche quest’ultima deve essere vissuta nel giusto  modo. 

Spesso ci ritroviamo ad avere delle speranze deleterie, ed è difficile rendersene conto. Occorre imparare a sperare.

Papa Francesco durante un’Udienza Generale del 2017, affronta il tema della speranza cristiana, e dell’importanza dell’educazione alla speranza. La sua catechesi può apparire distante dalle persone che non credono, infatti il Pontefice descrive la speranza come l’attesa dell’incontro con Gesù. Ma regala a tutti una chiave di lettura più generica, che può essere d’insegnamento non solo per chi crede: per spiegare cos’è la speranza, Papa Francesco utilizza l’immagine di una donna incinta, che aspetta la nascita del suo bambino, certa del fatto che questo incontro avverrà, e le cambierà la vita. 

La speranza è quindi aspettare la felicità, con la consapevolezza che questa felicità esiste. Sta a noi aspettarla con perseveranza. 

 

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