Sono le ore 10 di una mattinata tiepida di Aprile, quando qualcuno si affaccia dal balcone. Un silenzio insolito devastava le strade del paese in cui in genere regnava sempre una gran confusione. Non si sentiva più il suono delle campane alle 7 che era solito svegliare i cittadini, non si sentiva più il rumore dei clacson, usati per lo più dalle persone per salutarsi, non si sentivano più le chiacchiere fuori al bar della gente, non si vedevano più gli aerei volare. Adesso si sente solo il cinguettio dei passerotti, il canto delle tortore di prima mattina, si vedono sfrecciare le rondini, dal colorito blu/verdognolo di cui nessuno si era mai accorto fino a quel momento…
Questa è la situazione che si vive oggi ed ormai da più di un mese in molte città Italiane a causa del coronavirus. Infatti, dopo il decreto Conte del 5 marzo, in cui è stato ordinato di rimanere a casa per evitare l’aumento dei contagi, la situazione ad oggi è ancora stabile. La proroga delle restizioni, che nei mesi sono state necessarie, è ora valida fino al 3 maggio.
In questi mesi di quarantena le persone non si sono perse d’animo, ed attraverso i balconi hanno saputo tenersi compagnia. Le strade vuote dai passanti e dalle auto ha permesso ad alcuni eventi di verificarsi. Infatti con il fermarsi delle attività umane, la natura sembra continuare il suo corso ed appropriarsi dei suoi spazi. Ad esempio nel porto di Cagliari, dove ormai le navi sono ferme da mesi, sono stati avvistati alcuni delfini, che si sono spinti fin sotto la prua della barche ormeggiate, lo stesso è successo a Trieste ed a Reggio Calabria. Le acque dei canali di Venezia sono tornate limpide: “era da tanto tempo che non si vedeva il fondale così pulito”, sono stati visti pesci, cigni e anatre e tra le palafitte si sono formati nidi di uccelli. Nella fontata di Trevi a Roma le anatre tornano a fare il bagno. A Milano, la città più colpita dall’emergenza del Covid-19, sono state avvistate moltissime lepri nei parchi vicini alla Tangenziale deserta. In Abruzzo, in particolare a Pescara sono tornati lupi e caprioli. A Firenze ha fatto il giro del mondo la foto dell’anatra che cerca di varcare la soglia di una parafarmacia nei pressi del centro commerciale di San Donato nel quartiere di Novoli, seguita dai suoi pulcini tutti in fila dietro di lei. Come per le anatre, che spaesate tentano di entrare nella farmacia, così anche in Sardegna un daino scosso da questo forte cambiamento, si tuffa nella piscina di un Resort.
Non sono però solo gli animali a ritrovare i propri spazi, infatti mentre l’uomo è chiuso in casa la primavera ha iniziato a far sboocciare i primi fiori anche nei posti più improbabili, come Piazza del Campo a Siena, che ha ritrovato tutto il suo splendore infatti l’erba cressce rigogliosa e le dona un tocco particolare che non si era mai visto.
Nell’atmosfera è decisamente diminuito l’inquinamento, infatti Maurizio Maugeri,docente di Fisica dell’atmosfera all’Università di Milano, ha detto: «Le analisi effettuate hanno quindi messo in evidenza in modo molto efficace il grande successo che si è avuto in Italia sul fronte della lotta all’inquinamento atmosferico. Tuttavia, non dobbiamo scordare che si può e si deve fare ancora di più per completare il percorso di risanamento che i dati di visibilità in atmosfera documentano in modo così efficace». Anche se già negli ultimi 40 anni si era assistito ad un minimo calo dell’inquinamento atmosferico, adesso che tutto si è improvvisamente fermato, secondo uno studio ESA (Angenzia Spaziale Europea), «da gennaio all’11 marzo 2020 le emissioni di diossido di azoto (NO2), uno dei principali gas inquinanti, che favorisce l’asma e altri problemi polmonari, sono molto diminuite in Europa».
«Penso che dipenda soprattutto dall’assenza di automobili con motori diesel per la strada. Mi aspetto che l’inquinamento diminuisca ancora con la dispersione e l’assorbimento del particolato nell’atmosfera. Tra qualche giorno nel Nord Italia sperimenteranno l’aria più pulita di sempre», ha detto al Washington Post Emanuele Massetti, un ricercatore della Georgia Tech University che si occupa degli effetti sull’economia del cambiamento climatico. Infatti secondo una ricerca realizzata nel 2019 per conto della Commissione Europea, i trasporti sono responsabili del 70 per cento dell’inquinamento da ossidi di azoto a Milano.
Gli esperti sperano che la crisi della pademia che sta attaccando tutto il mondo possa diventare un’occasione per tutti per migliorare le nostre abitudini quotidiane con la prospettiva di ottenere un futuro migliore.