Emergenza fame: per Fao e Wfp è urgente un’azione umanitaria

Il rapporto “Hunger Hotspots” segnala l’allarme congiunto della Fao e del Programma alimentare mondiale (Nobel per la pace 2020). Occorre intensificare gli aiuti ai congolesi residenti in zone di crisi

Falume Bachir/WFP

Nella Repubblica Democratica del Congo e in oltre 22 paesi (ad esempio lo Yemen, Afghanistan, Etiopia, Sud Sudan e Nigeria) la fame acuta è destinata ad aumentare nei prossimi mesi se non saranno intensificati al più presto gli aiuti. Lo mette in evidenza il rapporto “Hunger Hotspost” dedicato ai punti di crisi della fame nel mondo, guardando al periodo di previsione di marzo-luglio 2021.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) e il Programma alimentare mondiale (Wfp) hanno lanciato con il loro rapporto un allarme preventivo, per un’azione umanitaria urgente di fronte a questi paesi esposti a livelli catastrofici di fame acuta, dove «le famiglie sono a serio rischio, o già sull’orlo, di morire di fame», così si legge sul sito Onu Italia. Questo accade proprio in «alcune aree del Sud Sudan e dello Yemen» e non solo in Congo.  

L’attenzione, però, si pone soprattutto sui congolesi perché «la situazione è disperata» come scrive l’Avvenire e secondo i dati dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC), ci sono circa 27,3 milioni persone che «stanno vivendo alti livelli di insicurezza alimentare acuta (IPC fase 3 o superiore), rendendo il paese dell’Africa centrale il luogo del più alto numero di persone con urgente bisogno di assistenza umanitaria al mondo». Inoltre ci sono 6,7 milioni di persone in una fase 4 dell’IPC, ovvero in una situazione di assoluta emergenza. In queste condizioni, l’Africa «è decisamente lontana dal raggiungere l’obiettivo Fame Zero dell’Agenda 2030 (elaborata per soddisfare gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile o SDG)», sostiene l’associazione Save the Children.

 

Mappa della RDC in situazione di fame

RDC: Situazione di insicurezza con la proiezione per gennaio – giugno 2021

La crisi umanitaria affrontata dalla Repubblica Democratica del Congo viene alimentata da conflitti e insicurezza, disastri naturali e focolai di malattie o da una combinazione di questi elementi, aggravati dagli effetti del Covid-19, sostiene il “Hunger Hotspots”. Inoltre il contesto di crisi è aggravato dallo stallo politico, dal rallentamento della crescita economica e dalle debolezze strutturali in termini di sviluppo. In questa situazione sono le donne e i bambini i soggetti più vulnerabili.

Secondo la Wfp, benché la maggior parte dei paesi indicati sia in Africa, «la fame acuta è destinata ad aumentare notevolmente nella maggior parte delle regioni del mondo, dall’Afghanistan in Asia alla Siria e al Libano in Medio Oriente fino a Haiti in America Latina e Caraibi». Certamente «sono già oltre 34 milioni le persone che, in tutto il mondo, sono alle prese con livelli di emergenza di fame acuta», come si legge sul sito “Panorama della Sanità”. 

QU Dongyu, il Direttore generale della Fao, ha dichiarato che «le dimensioni della sofferenza sono allarmanti. A ciascuno di noi spetta l’onere di agire immediatamente e rapidamente per salvare vite umane, tutelare i mezzi di sussistenza e impedire il peggio».
Da parte sua, il Direttore esecutivo del Wfp, David Beasley, ha ricordato, «abbiamo urgentemente bisogno di tre cose per evitare che milioni di persone muoiano di fame: i combattimenti devo cessare, ci deve essere permesso di avere accesso alla comunità vulnerabili per fornire aiuti salvavita e, soprattutto, abbiamo bisogno che i donatori si facciano avanti, con 5,5 miliardi di dollari che chiediamo per questo anno».

Call to action: come si può aiutare?

Diventando un membro attivo della generazione #FameZero. Un’azione molto concreta è possibile  attraverso l’app ShareTheMeal, la prima app al mondo per sconfiggere la fame. Una maniera efficiente ed efficace per dare una mano ai più bisognosi. ShareTheMeal è «un ottimo strumento che permette a chiunque di combattere la fame nel mondo in modo semplice e veloce», sostiene Martin Schulz, l’expresidente del Parlamento Europeo.

Sul canale YouTube dell’app si trova la testimonianza di Jean-Martin Bauer, direttore di WFP nella Repubblica del Congo, nella quale ringrazia, a nome dei bambini, per il prezioso contributo che si sta dando attraverso ShareTheMeal e che sicuramente può crescere ancora con le donazioni che si sommeranno al progetto umanitario durante questo anno 2021.

 

 

ShareTheMeal è un’iniziativa di WFP, la più grande agenzia umanitaria che combatte la fame, quella che ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace 2020. Il WFP svolge il proprio servizio al 100% su base volontaria, quindi ogni donazione conta, basta scaricare l’app ShareTheMeal sullo smartphone e dando un semplice click, si dona 0,70 €, la quantità minima per poter contribuire ad offrire un pasto a un bambino bisognoso.

condividi su