Le nuove strade dell’industria musicale. E i nuovi problemi

Grazie all'intelligenza artificiale e alle nuove piattaforme si moltiplicano le possibilità di ascoltare musica, in modo sempre più "personalizzato". Ma restano alcuni problemi aperti

Foto di Iñaki Espejo-Saavedra, Flickr

È innegabile: negli ultimi anni l’industria musicale si è risollevata dalla crisi di cui era preda dopo gli anni d’oro dei compact disc. Principale responsabile della nuova era è stato sicuramente lo streaming che ha fatto registrare trend positivi negli introiti musicali. Ma il periodo di lockdown a livello internazionale causato dalla pandemia del Covid-19 ha messo nuovamente a dura prova questo settore. E gli artisti hanno saputo rispondere a questa nuova sfida in modi sorprendenti e a dir poco interessanti per il futuro della musica.

Le nuove possibilità tecniche

Protagonista durante la pandemia è stata la realtà aumentata. Fortnite e Roblox non sono più delle ordinarie piattaforme di videogiochi, ma dei luoghi di interazione per i ragazzi. Pur di raggiungere i loro ammiratori, gli artisti hanno creato loro avatar in questi universi paralleli, hanno giocato con i loro fan e li hanno coinvolti nel processo di realizzazione di un evento musicale, andando oltre al semplice live streaming.

Pensiamo a Travis Scott, che è riuscito nell’impresa di riunire 27 milioni di spettatori grazie a un evento su Fortnite, o Lil Nas X, che ne ha coinvolti ben 33 milioni su Roblox. È una realtà che si integra sempre più con il fenomeno del live streaming, che mantiene una posizione privilegiata all’interno dell’industria musicale. Social media quali Facebook, TikTok, Instagram e Snapchat continuano a utilizzare le canzoni dei big della musica (The Weeknd hanno radunato 2 milioni di persone sulla piattaforma social TikTok). Grazie al 5G e alla realtà virtuale, si pensa che queste esperienze uniche daranno probabilmente un maggior spazio a forme di cooperazione più assidue tra eventi dal vivo e interattività.

Complice di tutto questo scenario è certamente l’intelligenza artificiale. La sua presenza si nota nell’adattamento di playlist musicali in base ai gusti del pubblico, sia in mobilità sia in intervalli di tempo molto esigui, nella creazione di video e, in generale, nella produzione musicale. Basati sull’intelligenza artificiale sono anche smart speaker e smart cars, che rispondono alle richieste musicali dei loro proprietari in qualsiasi luogo e momento della giornata. Essendo anche più interattivi, sono in grado di essere dei buoni compagni casalinghi e di viaggio con la loro musica. 

Altro espediente è rappresentato dai social audio come Clubhouse e altri sviluppati da social come Twitter e Facebook. Rispetto al podcast che permette di ascoltare un audio già registrato, il social audio funziona in tempo reale e permette agli ascoltatori di partecipare attivamente al dialogo. Ciò consente un’interattività che viene sfruttata dagli artisti nei confronti dei loro fan.

I guadagni per i musicisti

All’interno di questo panorama apparentemente roseo si presenta il problema dei guadagni per i musicisti. Fino all’inizio della pandemia, gli artisti usavano molto le piattaforme social e Spotify come ulteriore fonte di ricavo (in alcuni casi erano essenziali per i giovani emergenti). La monetizzazione di contenuti musicali tramite i social network ha segnato una profonda crescita nel mercato musicale grazie a meccanismi di licenza delle case discografiche major e delle indie sempre più flessibili.

In quest’ultimo anno e mezzo si è dovuto far fronte a metodi alternativi di guadagno online, mantenendo viva la connessione col pubblico. Su questo punto si sta facendo strada la pista dei NFT. I Non-Fungible Token indicano un insieme di informazioni digitali inseriti in un blockchain che attribuisce caratteristiche e diritti a un media e che, una volta acquistato, diviene un attestato di proprietà e di autenticità. La fase è ancora molto delicata per cui ancora non si prevedono i risvolti che l’uso dei token non fungibili possa avere nel mercato musicale, specialmente a causa della pirateria informatica, principale nemica della musica. Nel caso in cui questo nuovo metodo di pagamento si diffonda, è presumibile che diventi un tratto fondamentale nei rapporti tra il pubblico da una parte e artisti e case discografiche dall’altra. Naturalmente queste ultime dovranno reinventarsi per poter stare al passo coi tempi.

Il valore della musica

Le modalità con cui si trasformerà l’industria musicale avrà conseguenze fondamentali anche sui gusti del pubblico e sulla crescita della musica. Molto probabile che le nuove tecnologie rimarranno un supporto importante che accompagneranno gli eventi in presenza nel periodo post-Covid. Rimane comunque fondamentale il valore culturale e sociale della musica ed è per questo che sarebbe necessario infondere tra la gente una coscienza del suo valore economico, anche solo per la valorizzazione della figura dell’artista.

 

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