L’Università Salesiana dà inizio al suo progetto green e dice “sì” alla Laudato Si’

Ha avviato ufficialmente un piano di efficientamento energetico dell’intero campus e aderisce alla Piattaforma di Iniziative Laudato Si’ per la promozione dei valori dell’ecologia integrale

L’appello di Papa Francesco nella sua enciclica Laudato Si’ è chiaro: proteggere la nostra casa comune deve diventare l’obiettivo primario di questi anni. È per questo che l’Università Pontificia Salesiana (Unisal), insieme a tanti altri atenei che fanno parte della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS), ha deciso di dar vita a un progetto orientato alla riduzione dell’impatto ambientale, che è stato illustrato nella serata del 22 novembre scorso.

La RUS coordina le università aderenti, che si impegnano a promuovere la responsabilità sociale e la sostenibilità ambientale e promuove la diffusione di una cultura e di buone pratiche di sostenibilità sia all’esterno sia all’interno di questi luoghi, al fine di dare un ulteriore impulso al conseguimento degli obiettivi posti dall’Agenda 2030 promossa dall’ONU (per conoscere più nello specifico gli obiettivi della RUS, clicca qui).

Nella stessa serata, l’Università ha aderito anche alla Piattaforma Iniziative Laudato Si’ (PILS) promossa da Papa Francesco. Gli obiettivi della PILS sono essenzialmente sette e rispondono alla chiamata del Santo Padre a occuparci dell’ambiente e della nostra comunità in un mondo in cui tutto è connesso.

 

UN’EMERGENZA SOCIALE E UNA GRANDE SFIDA EDUCATIVA

Il rettore di Unisal don Andrea Bozzolo ha esplicitato l’obiettivo di questa decisione importante. «La questione ambientale costituisce oggi un’emergenza sociale e una grande sfida educativa. La nostra università, aderendo alla Rete delle Università Sostenibili, intende dare il proprio contributo alla cura del Creato, sia con progetti strutturali sia con proposte formative. Sul piano dei progetti strutturali abbiamo avviato un consistente piano di efficientamento energetico che riduca i consumi e valorizzi le fonti rinnovabili. Mi sembra importante che tutti i membri della comunità accademica siano debitamente informati dei lavori che avvengono: ciò porta con sé un senso di appartenenza e anche di corresponsabilità. Allo stesso tempo l’informazione aiuta a generare mentalità e a cambiare i nostri comportamenti che sono, forse, i più difficili da cambiare. Questo progetto di efficientamento energetico è espressione di una visione più ampia e profonda del rapporto dell’uomo con la natura. Per i credenti, la natura non è solo ambiente, ma è Creato, cioè opera delle mani di Dio». «In questo contesto», ha poi aggiunto, «abbiamo scelto, e lo formalizzeremo questa sera, di aderire alla piattaforma di iniziative Laudato Si’ voluta da Papa Francesco per promuovere i valori dell’ecologia integrale».

Il Rettore ha inoltre evidenziato l’intenzione dell’università di accompagnare i giovani nella loro battaglia, per avere un futuro e un ambiente migliore, sottolineando che essi hanno molto a cuore la questione della crisi ecologica. «I giovani oggi sono molto sensibili alle tematiche ambientali. La nostra università vuole camminare con loro, per tradurre nei fatti i desideri di un nuovo rapporto con la Creazione attraverso cui Dio ci parla».

 

IL PIANO DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO

Per la realizzazione concreta del progetto di efficientamento energetico, fondamentali sono stati gli interventi dell’economo universitario don Renzo Barduca e di Enrico Zoccatelli, presidente della Global Power Service,l’azienda che si è impegnata a seguire il progetto green dell’Unisal. Gli obiettivi di tale progetto puntano alla riduzione dell’impatto sull’ambiente di anidride carbonica immessa nell’atmosfera e allo stesso tempo alla realizzazione, se possibile, di risparmi, che consentiranno di investire in ulteriori azioni per migliorare la vita e l’attività dell’università.

In concreto, i primi passi sono rappresentati dall’installazione di una prima area di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica pulita e la sostituzione delle centrali termiche con apparecchiature di nuova generazione, meno inquinanti e più efficienti dal punto di vista energetico. Parallelamente, il campus già porta avanti altre iniziative e altri progetti a tutela dell’ambiente: la riduzione del consumo di plastica, la dematerializzazione della documentazione cartacea, la sostituzione dei vari corpi illuminanti con tecnologia LED, l’installazione di postazioni per la ricarica di veicoli elettrici e una maggiore differenziazione dei rifiuti sono solo alcuni esempi.

 

L’ECOLOGIA DELLA VITA QUOTIDIANA

Ospiti dell’incontro sono stati il coordinatore del settore Ecologia e Creato presso il Dicastero per la promozione integrale dello Sviluppo umano della Santa Sede nonché docente della Facoltà di Filosofia Joshtrom Kureethadam e la dottoressa Federica Gasbarro, delegata alla Cop26 giovane attivista per il clima, vincitrice del United Nations Green Ticket e autrice di libri legati alle tematiche ambientali e alla sostenibilità, entrambi partecipanti alla COP26 di Glasgow di quest’anno.

Durante la serata del 22 novembre il primo ha illustrato nello specifico la piattaforma di iniziative Laudato Si’, mentre la seconda è stata portavoce dei giovani circa la loro preoccupazione sulle tematiche ecologiche.

«Noi ragazzi», ha detto, «siamo cresciuti con la crisi climatica che pochi al mondo percepiscono e considerano nella sua vera portata. Infatti, si tende a considerare il problema climatico solo legato alle emissioni di gas inquinanti, come qualcosa di estremamente circoscritto all’aria e allo stesso tempo molto lontano da noi e alle nostre vite». La dottoressa Gasbarro si è soffermata molto sull’emergenza che vive il nostro pianeta. «Il problema climatico è molto trasversale e soprattutto legato ai diritti umani, all’inclusione, all’economia. A volte penso ai 17 obiettivi sostenibili fissati dall’ONU. Noto che tutti dipendono dall’obiettivo numero 13, quello relativo al cambiamento climatico». E continua con un invito rivolto a tutti, affinché ci sia maggiore cooperazione per evitare danni più gravi e irrecuperabili. «Puntandoci il dito contro gli uni con gli altri, ci concentriamo sui problemi ampliandoli, e ciò crea altri problemi. Al contrario, dovremmo concentrarci più sulle soluzioni che partono da ciascuno di noi, perché ognuno può fare la differenza, anche se pensiamo di essere veramente piccoli, che il nostro contributo sarà irrisorio nei confronti delle emissioni».

E sono veramente i gesti quotidiani, una conversione nei comportamenti e negli atteggiamenti, che possono portare a un cambiamento perché, come dice Papa Francesco, «in questi piccoli gesti spezziamo la logica della violenza, dello sfruttamento e dell’egoismo. Ciascuno di noi è chiamato a realizzare l’ecologia nella vita quotidiana».

 

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