Università italiane: aumentano i fuorisede tra le matricole

Cercano gli atenei migliori, ma anche la possibilità di fare un'esperienza di vita indipendente. Ma purtroppo crescono anche le speculazioni

La pandemia ha fatto registrare un calo delle immatricolazioni nell’anno accademico 2021-22 (-2% rispetto al 2020-21). Per la prima volta dal 2013-14 il numero delle matricole nelle università italiane diminuisce. Dal 2013-14 fino all’annata scorsa, infatti, si era verificato un incremento del 20,5% nelle immatricolazioni. Questa leggera flessione, non è paragonabile al calo drastico avvenuto dal 2003-04 al 2013-14 (-25,7%), ma potrebbe rivelarsi un campanello d’allarme per il futuro prossimo.
Fonte: (Dati Ustat del MIUR

Immatricolazioni Università

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nonostante ci sia stato un calo nelle immatricolazioni, vi è un dato in controtendenza rispetto allo scorso anno accademico: quello relativo agli studenti fuorisede. Se confrontati in proporzione al numero degli studenti totali, i fuorisede hanno registrato un aumento del 1,6% (dal 22,2% al 23,8%).
Fonte:(Percentuale Fuorisede negli atenei)

Un “fuorisede” è definito come: uno studente che frequenta un corso di laurea in una regione diversa da quella di residenza. Con i dati che possediamo oggi, possiamo stabilire che quasi 1 studente su 4 è iscritto in un’università al di fuori dalla propria regione di residenza. Né la pandemia, né l’aumento del costo degli affitti e nemmeno la nascita dei piccoli atenei di provincia hanno impedito a questo dato di continuare a crescere.

Questo risultato dipende inoltre da vari fattori: un’emigrazione sempre più crescente (specie dal Sud Italia), un’affluenza maggiore verso i mega atenei statali nei capoluoghi di regione, e infine un maggior desiderio degli studenti (per coloro che hanno la possibilità) di vivere un’esperienza di studio e di vita lontana da casa.

Uno studio del fenomeno degli studenti fuorisede, realizzato “dall’osservatorio Talents Venture“, ha concluso che ad oggi:

  • il 20% degli studenti del Centro Italia decide di andare a studiare fuori regione;
  • mentre addirittura il 32% dei ragazzi provenienti da Sud e Isole frequenta l’università lontano da casa.

Lo stesso studio riporta come Lombardia (19%), Emilia Romagna (17%), e Lazio (15%) accolgono da sole il 50% di tutti gli studenti universitari che decidono di cambiare regione per studiare.

Quest’ultimo dato sottolinea come siano le grandi città italiane, aventi dei “mega atenei statali” (oltre 40.000 iscritti) ad accogliere sempre più studenti. Se si prendono in considerazione i 10 mega atenei statali in Italia (BO, PD, Roma La Sapienza, PI, FI, MI, PA, TO, BA, NA Federico II), e si calcola una media complessiva della variazione percentuale degli immatricolati negli ultimi 5 anni; si arriva alla conclusione che i mega atenei statali hanno avuto una crescita media del 7,8%, con punte di +15% a Roma e Padova.
Fonte: (Dati Ustat del MIUR)

Inoltre un’analisi quantitativa della mobilità studentesca negli atenei italiani, realizzata dal dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bari, rileva come il saldo migratorio non riguardi esclusivamente il Sud Italia ma anche molte province di tutta la Penisola.

Saldo migratorio

 

I saldi negativi elevati (in rosso) denotano una maggiore emigrazione dei residenti; viceversa i saldi positivi elevati (in verde) mostrano una bassa emigrazione.
Si può notare come tutti i capoluoghi di regione (eccetto Aosta, Potenza e Catanzaro) mostrano un saldo migratorio positivo, esito di un flusso di fuorisede in entrata molto consistente.
Allo stesso tempo le province con saldo negativo, oltre al centro-sud Italia, le troviamo in moltissime provincie (non capoluoghi di regione) del Nord, esito di un flusso migratorio di fuorisede, che decide di studiare fuori dalla propria regione di residenza.

Quest’ultimo dato fa crollare un luogo comune, nel quale si afferma che i fuorisede in Italia siano solo studenti provenienti dal Centro-Sud ed emigrati al Nord. Se in molte piccole realtà provinciali del meridione, gli studenti sono costretti ad emigrare per carenza/mancanza di strutture universitarie, ci sono allo stesso tempo nel Sud Italia molti atenei considerati delle eccellenze, che attirano studenti fuorisede da tutta Italia.

Ad oggi, nonostante un contesto economico complicato, il fenomeno dei fuorisede è in continua crescita. Nell’epoca della globalizzazione, dove le distanze in tutto il mondo si sono accorciate, anche lo studente risente di tale fenomeno ed è sempre più propenso alla migrazione verso un’esperienza universitaria lontana da casa, che lo faccia sentire indipendente. Allo stesso tempo e con la stessa velocità di crescita dei fuorisede, aumentano pure le speculazioni su questi ultimi da parte dei proprietari di casa o delle agenzie di trasporto nazionale, che con un aumento spropositato dei prezzi di affitto e di viaggio, fanno spesso desistere lo studente dall’affrontare questo tipo di esperienza.

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