A quanto ammonta lo stipendio di un professore universitario? Vale la pena impegnarsi in un dottorato di ricerca o è solo uno spreco di soldi e tempo prezioso? Queste sono alcune delle domande che molti studenti si pongono prima di intraprendere la carriera accademica.
Secondo gli ultimi dati relativi al 2021 del Miur (il Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca), lo stipendio mensile di un professore ordinario varia dai 3.300 ai 4mila euro al mese. I numeri appena citati si riferiscono ai docenti titolari di cattedra, mentre la situazione cambia per i professori associati, i ricercatori e i docenti a contratto: i primi percepiscono tra i 2.200 e i 2.700 euro al mese, i secondi tra i 1.200 e i 1.700 euro, mentre i terzi guadagnano su una base oraria con una media di 40/60 euro all’ora.
Facendo un confronto con i salari medi negli altri Paesi Europei, si può notare come in Italia lo stipendio iniziale di un docente rientri in un range compreso tra i 22 e i 29mila euro lordi all’anno, pari a quello percepito in Francia, in Portogallo e a Malta. Il salario tocca invece somme tra i 30 e i 49 mila euro in Irlanda, Belgio, Austria, Svezia, Paesi Bassi, Finlandia, Norvegia, Spagna, Islanda. Il record viene però raggiunto dai professori tedeschi e svizzeri, i quali arrivano a ricevere ben 50mila euro all’anno.
La condizione dei docenti universitari in Italia non è dunque la migliore possibile, ma non è neanche disastrosa, soprattutto se paragonata a quella di Paesi come Romania, Ungheria, Polonia e Bulgaria, dove il salario base ammonta a 9mila euro annui.
Bisogna inoltre tenere conto della questione degli scatti di anzianità: In Italia un docente percepisce un aumento del 12% in più per i primi 12 anni di carriera, un +6% dopo 16 anni accademici e solo +2,5% dopo 28 anni lavorativi.
Ma quanti sono i professori universitari in Italia?
Secondo gli ultimi dati relativi al 2021, il totale dei docenti universitari arriva a quota 57mila; di questi, 53.500 insegnano in atenei pubblici, mentre 4.100 sono quelli che insegnano in Università private.
Negli ultimi anni il numero dei dottori di ricerca in Italia è però in costante calo: dagli oltre 10.000 nel 2017 si è arrivati a quasi 8.000 nel 2021. Tra le cause di questo fenomeno c’è sicuramente il calo del numero di posti banditi senza borsa di studio; ciò significa che gli studenti non ricevono uno stipendio per le attività di ricerca, e devono perciò mantenersi in altro modo.
Inoltre, parlando di spesa pubblica per l’istruzione universitaria, l’Italia si classifica in posizioni molto basse nel confronto internazionale: spende infatti 11.285 dollari annui per studente, circa il 30% in meno rispetto alla media dei paesi OCSE (16.518 dollari).
Questi elementi, uniti al fatto che sempre più studenti si fermano alla laurea magistrale oppure scelgono Master di Specializzazione, determinano un naturale calo nel numero dei dottorandi di ricerca. La maggior parte dei giovani infatti, sceglie di intraprendere un percorso universitario non tanto per ampliare la propria cultura e le proprie conoscenze, quanto più per avere maggiori possibilità di trovare lavoro.