31 Ago 2023

Biennale di Venezia 2023

Dallo sciopero di Hollywood all’80ª Mostra internazionale d'arte cinematografica

In questi giorni è stata inaugurata l’80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica a Venezia, che si concluderà venerdì 9 settembre; i film ufficialmente in concorso sono 23, mentre i paesi partecipanti sono 54. “È un momento particolarmente felice per la nostra produzione, in cui vi è una grandissima capacità di riflettere sulla contemporaneità e sui temi che la cronaca ci mette davanti agli occhi tutti i giorni”, si è espresso così il Direttore Alberto Barbera nel video introduttivo alla Mostra.

Hollywood: le ripercussioni dello sciopero su Venezia

In primis, bisogna sottolineare che da maggio di quest’anno la produzione cinematografica americana ha subito una brusca frenata a seguito dello sciopero indetto a Hollywood da parte di sceneggiatori e registi. Ciò ha provocato inevitabilmente delle conseguenze nel Lido; sono infatti ancora incerti i nomi delle star che quest’anno presenzieranno alla Mostra, tra attori che rinunceranno al red carpet in segno di protesta e registi che si uniranno per solidarietà. Altra conseguenza importante è il cambio della proiezione di apertura: non sarà più il film di Luca Guadagnino Challengers a debuttare nella serata inaugurale, ma Comandante, diretto da Edoardo De Angelis con Pierfrancesco Favino.

Stelle hollywoodiane al Festival: assenze e presenze di spicco

In ragione di questi tumulti, inoltre, lo stesso Alberto Barbera, non garantisce la partecipazione di numerosi attori e registi. Sicuramente sarà assente la coppia di Maestro: Bradley Cooper (regista e produttore) e Carey Mulligan, rispettivamente marito e moglie del biopic su Leonard Bernstein; una presenza non confermata è quella di Emma Stone (in Povere creature!), la quale negli ultimi mesi ha mostrato il suo appoggio in favore degli scioperanti di Hollywood.

Tra le presenze confermate, invece, troviamo Woody Allen, fuori concorso con Coup de chance e Roman Polanski con The Palace; saranno presenti anche Penelope Cruz e Adam Driver, i protagonisti di Ferrari, mentre attesa è anche Sofia Coppola, in concorso con Priscilla.

Liliana Cavani, il riconoscimento alla carriera

Una delle figure più apprezzate, però, è stata quella di Liliana Cavani, alla quale durante la cerimonia d’apertura della Mostra, è stato consegnato il Leone d’oro alla carriera, in corrispondenza con i suoi 90 anni. “Questo Leone è una seconda giovinezza. Combatto i tabù ideologici, non quelli sessuali” dichiara la regista in un’intervista al Corriere della Sera. L’autrice emiliana de Il portiere di notte (1974) partecipa alla Mostra con il suo ultimo film fuori concorso L’ordine del tempo, ispirato all’omonimo saggio del fisico Carlo Rovelli. Alberto Barbera ha dichiarato, inoltre, che “Il suo è uno sguardo politico nel senso più alto del termine, antidogmatico, non allineato, coraggioso anche nel modo in cui affronta i tabù più sfidanti”.

I Film più attesi al Lido

Alcuni studenti della FSC presenti al Lido hanno stilato una lista di quelli che sono i film più attesi alla Mostra. Vediamone qualcuno:

  1. Poor Things di Yorgos Lanthimos
    Un adattamento cinematografico del romanzo del 1992, Vita e misteri della prima donna medico d’Inghilterra, di Alasdair Gray; nel film sarà Presente come protagonista Emma Stone, la quale ha vinto l’Oscar nel 2017 come miglior attrice.
  2. Maestro di Bradley Cooper
    Prodotto assieme a Martin Scorsese e Steven Spielberg, è un film dedicato a Leonard Bernstein, uno dei più grandi direttori d’orchestra di tutti i tempi, morto agli inizi degli anni ’90. Si tratta del secondo film Di Bradley Cooper come regista, 5 anni dopo l’uscita di A star is born.
  3. Priscilla di Sofia Coppola
    ​Un adattamento cinematografico delle memorie di Priscilla Beaulieu, scritte da lei insieme a Sandra Harmon, incentrate sulla sua turbolenta storia d’amore con Elvis Presley. Sul grande schermo, però, la Storia d’amore tra Elvis e Priscilla non è una novità; essa venne già trattata nel film Elvis di Baz Luhrmann, uscito nel 2022.
  4. Io Capitano di Matteo Garrone
    Ispirato a fatti realmente accaduti, è la storia di due giovani ragazzi senegalesi che affrontano un estenuante viaggio per raggiungere l’Europa. Per il regista, inoltre, è la prima apparizione al Festival di Venezia, dopo partecipato cinque volte a Cannes e due a Berlino.
  5. The Killer di David Fincher
    La storia di un assassino in preda alla sua crisi esistenziale, il quale sviluppa una coscienza ma è costretto a continuare a portare a compimento i suoi incarichi. «Un noir brutale, elegante e sanguinario che segue un assassino professionista in un mondo che ha perso la bussola morale. L’esempio di un solo uomo, armato fino ai denti e che lentamente discende nella follia», dichiara il regista americano.

Film Italiani in gara

Come ogni anno, la presenza del cinema italiano a Venezia è consistente; in questa edizione, infatti, saranno presenti ben 6 lungometraggi in concorso per il Leone d’oro:

  1. Comandante di Edoardo De Angelis e Pierfrancesco Favino
    La pellicola, ambientata durante la seconda Guerra Mondiale, racconta la storia di Salvatore Todaro, a capo del sommergibile Cappellini, che nel 1940 salvò i naufraghi di una nave belga, la Kabalo, da lui stessa affondata, per poi condurli in un porto sicuro.
  2. Enea di Pietro Castellitto
    Il film narra la vicenda di Enea, il quale, mosso dalla brama di rinascere in un’era ormai inerte e decadente, insegue il mito dell’omonimo eroe.
  3. Adagio di Stefano Sollima
    Si racconta la storia di Manuel, un adolescente di 16 anni che cerca di godersi la vita come meglio può, mentre è impegnato a prendersi cura del padre anziano. Il film chiude la trilogia criminale ambientata a Roma da Sollima, che include anche Suburra (2015) e A.C.A.B. (2012).
  4. Finalmente l’alba di Saverio Costanzo
    Si narra la storia di un’aspirante giovanissima attrice negli studi di Cinecittà di inizio anni 50. La ragazza vivrà alcune ore memorabili che segneranno il suo passaggio traumatico all’età adulta.
    Per Costanzo è un ritorno al cinema e al Lido, 9 anni dopo Hungry Hearts e la serie L’amica geniale (2018);
  5. Io capitano di Matteo Garrone, già citato precedentemente.
  6. Lubo di Giorgio Diritti
    Il testo racconta la vita di Lubo Moser, un giovane jenisch noto come “zingaro” con uno spirito allegro e un forte legame familiare. Negli anni ’30, la guerra colpisce l’Europa, costringendo gli zingari, tra cui Lubo, a unirsi all’esercito svizzero. In divisa, Lubo si scontra con la sua speranza di ritornare alla vita nomade e una crescente sete di vendetta, sfidando il confine tra giustizia e male.

Netflix e Biennale di Venezia: prosegue la collaborazione

Per il sesto anno consecutivo il festival cinematografico di Venezia si lega a Netflix, con la presentazione in anteprima mondiale di cinque lungometraggi della loro piattaforma. Il colosso dello streaming, infatti, esordì alla Biennale nel 2018 con la vittoria del Leone d’Oro grazie al lungometraggio Roma di Alfonso Caron. Lo stesso film ottenne altri importanti riconoscimenti nelle rassegne cinematografiche di New York e Toronto, fino a strappare una candidatura agli Oscar come miglior film dell’anno. Questo permise a Netflix di acquistare rilievo a livello internazionale e di liberarsi dell’etichetta di “piattaforma popolare” ricca solo di contenuti marginali e di scarsa qualità, poiché era stata in grado di promuovere grandi film con registi e attori di calibro mondiale.

Da quel momento, però, si aprì una diatriba tra il cinema da sala e lo streaming su piattaforma, con il secondo che venne accusato di aver allontanato il pubblico dalle sale cinematografiche e, di conseguenza, di aver creato una crisi nel settore. Il dibattito, ancora ad oggi, si riflette su alcune rassegne cinematografiche che si oppongono totalmente alle produzioni streaming, come il Festival di Cannes, in cui vengono escluse a priori dai propri programmi.

La Biennale di Venezia, invece, si dimostra una grande sostenitrice dello streaming, tanto da avere in questa edizione ben cinque suoi film in programma targati Netflix:

  1. The Killer di David Fincher
    La storia di un assassino in preda alla sua crisi esistenziale, il quale sviluppa una coscienza ma è costretto a continuare a portare a compimento i suoi incarichi.
  2. El Conde di Pablo Larraín
    Una dark comedy sulla figura storica di Augusto Pinochet, il quale non muore nel 1990 ma si trasforma in un vampiro di 250 anni, pronto ormai a mettere fine alla sua vita.
  3. La società della neve di J.A. Bayona
    Film drammatico ambientato in Uruguay nel 1972, narra la storia del disastro del volo Andes, con la drammatica lotta per la sopravvivenza da parte dei passeggeri, i quali arriveranno a compiere azioni disperate.
  4. La meravigliosa storia di Henry Sugar di Wes Anderson
    Adattamento del racconto di Roald Dahl Il meraviglioso mondo di Henry Sugar. Si racconta la storia di un uomo ricco che viene a conoscenza di un guru; egli riesce a vedere senza utilizzare gli occhi e userà questa abilità per imbrogliare al gioco d’azzardo.
  5. Maestro di Bradley Cooper
    Un dramma sentimentale che segue la carriera del leggendario maestro d’orchestra e compositore Leonard Bernstein, e il suo matrimonio con l’attrice cilena Felicia Montealegre.

Solo Film o anche altro?

Le serie tv sono un’altra grande novità inerente alla Mostra. La prima è la francese D’argent et de sang, composta da 12 episodi: ambientata nel 2009, narra della frode nel mercato delle “quote di emissione di carbonio” concepite per affrontare l’inquinamento; un gruppo di truffatori di Belleville collabora con un trader di alto livello per compiere un inganno epocale.

Volevo mettere insieme il genere thriller con uno studio della morale, un’indagine ambientale e un viaggio spirituale”  sono le parole del regista Xavier Giannoli.

La seconda serie che verrà presentata al Lido è Conosco la tua anima, di origine bosniaca e composta da 2 episodi. Nevena Murtazić è una procuratrice e madre single che sta indagando sul suicidio di un adolescente della scuola di suo figlio Dino. Il caso suscita polemiche per la lentezza delle indagini, con il padre della vittima che accusa Dino di essere coinvolto. Nevena cerca disperatamente la verità, nonostante la pressione della società maschilista e l’ostilità dei suoi superiori; la sua determinazione nell’indagine, però, mette a rischio il rapporto con suo figlio.

Quanto sappiamo dei nostri figli? Siamo aperti ad accettare i loro diversi sistemi di valori? Quanto ci fidiamo di loro? Soprattutto adesso, che viviamo in una società in cui abbiamo perso fiducia nelle istituzioni, nell’informazione e nella realtà. O forse è sempre stato così, e anche noi non ne parlavamo, perché volevamo proteggere la nostra dignità?” sono i quesiti che il regista Alen Drljević propone al suo pubblico, domande volte a far riflettere su quelli che sono i rapporti presenti all’interno della famiglia.

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