La regista belga Fien Troch premiata il precedente anno al festival per la miglior regia nella sezione orizzonti con il lungometraggio Home si ripresenta quest’anno in concorso con il film “Holly”.
Il film, intitolato con il nome della sua protagonista, tratta la storia di una adolescente Holly, interpretato dalla quindicenne Cathalina Geeraerts, che a seguito di un particolare evento viene considerata dagli abitanti della sua città una sorta di Angelo con doti soprannaturali: un giorno la ragazza percependo un grave malore chiama la scuola per avvertire che non sarà presente e che ha il presentimento che qualcosa di brutto accadrà nell’istituto, il giorno stesso scoppierà un incendio che provocherà la morte di alcuni suoi compagni. Dopo quest’evento a credere subito alle sue doti è la sua insegnante che vede in lei qualcosa di speciale: la crede capace di poter guarire la gente dai propri mali.
L’unico amico di Holly è Bert, un ragazzo autistico spesso perseguitato dai suoi compagni per i suoi strani comportamenti; la ragazza è anch’essa vittima di svariati atti di bullismo per il suo modo di fare tranquillo e per la sua particolare sensibilità ed emotività che la rendono diversa dai suoi compagni e per questo da loro tormentata. Holly protegge sempre il ragazzo, in modo che lui riesca a percepire sicurezza solamente in sua compagnia, si ritroverà quindi sempre alla sua ricerca nei rari momenti in cui non stanno insieme.
La regista riusce a descrivere al meglio questo legame che diventa parte portante del film; per il ruolo di lui sceglie un ragazzo che soffre veramente di questa malattia: Felix Hermanas, rendendo in questo modo la recitazione più realistica e quindi più efficace. Così dichiara la regista: “È veramente autistico, è stato facile lavorarci, era lucido e consapevole di recitare. A volte pensavo di fargli ripetere una scena per interpretarla in modo diverso, ma poi ho realizzato: no, Felix è questo e se non mi sta bene dovevo prendere un altro ragazzo”.
L’autrice dichiara inoltre di aver inserito nel film sia un aspetto soprannaturale che religioso, una scena specifica nella quale quello religioso è particolarmente evidente è quando l’insegnante ritaglia una vecchia foto di Holly e la incolla su un cartoncino da renderla in questo modo simile ad un santino. Inoltre nello stesso titolo del film che coincide con il nome della ragazza, Holly, viene richiamato il senso della sacralità con la somiglianza al termine inglese holy, santo/sacro. Holly in effetti è una adolescente che vive seri problemi familiari, data la situazione economica della madre che non lavora, e di una sorella che le fa da sostegno, ma reagisce con bontà e disponibilità che distinguono il suo carattere.