La preparazione per il pellegrinaggio è iniziata settimane prima, un desiderio del cuore che richiama la sete di Dio attraverso una impronta unica e speciale come quella di San Francesco, con la cura dello stile femminile di Santa Chiara. Un soffio all’anima era la possibilità di trovare Carlo Acutis, il beato che ispira a tanti giovani la ricerca della vera strada della felicità e che a me in particolare ha inspirato un progetto per aiutare i giovani più poveri ad essere con consapevolezza dentro le reti sociali.
Giungere ad Assisi è come entrare in un’altra epoca. Le stradine di pietra, le case medievali e l’aria carica di sacralità accolgono con un abbraccio caloroso. La prima tappa è stata la Basilica di Santa Maria degli Angeli, che oggi vive il compito dato a San Francesco davanti al Crocifisso di San Damiano: “Va e ripara la mia chiesa”.
Situata all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli, la Porziuncola è un piccolo santuario che coinvolge nel suo silenzio e semplicità, ma che colpisce per il fatto che da questo luogo San Francesco fondò l’ordine dei Francescani, che poi raggiunse grandi livelli a scala mondiale. È indescrivibile la pace che emana questo luogo sacro, dove si può percepire il peso della storia e la leggerezza della spiritualità.
La Basilica di San Francesco
La visita alla Basilica Inferiore di San Francesco offre un’atmosfera di sacralità e serenità nonostante la quantità di persone che per fede, curiosità o turismo la riempiono, dando una visione di universalità. Le volte gotiche, gli affreschi e la cripta con la tomba di San Francesco sono testimonianze viventi della profonda spiritualità di questo luogo. I pellegrini inginocchiati in preghiera, i volti segnati dalla devozione, creano un’intima connessione con l’uomo che ha scelto la povertà come via di fede.
Santa Chiara
La visita è proseguita alla Basilica di Santa Chiara, dove sono conservate le spoglie della santa. La chiesa è semplice ma imponente, rispecchiando la vita umile di Santa Chiara. Laura Lara esprime le sue impressione: «oltre a la serenità, la pace e la profonda povertà che si respira in questo ambiente, personalmente mi ha colpito il fatto che c’era, accanto al suo corpo, un recipiente con tante uova”.
Inoltre, ho avuto modo di vedere il Crocifisso di San Damiano, che, secondo la tradizione, parlò a San Francesco. Ogni angolo di questa basilica è intriso di storia e devozione.
Incontro con Carlo Acutis
Il Santuario della Spogliazione, che ospita il corpo del beato Carlo Acutis, è stato un momento di riflessione personale, forse il momento di più atteso. Carlo, morto a soli 15 anni nel 2006, è diventato un simbolo di fede per molti giovani. La sua passione per l’informatica e la sua devozione all’Eucaristia sono una testimonianza di come la santità possa manifestarsi anche nella vita moderna. Vedere giovani pellegrini pregare accanto alla sua tomba mi ha toccato profondamente il cuore, rendendomi tangibile il messaggio di speranza e fede che Carlo rappresenta per la contemporaneità.
Questo pellegrinaggio è stato la luce che illumina il cuore a volte oscurato dalla vita frenetica e senza senso. Assisi, piena di volti, di voci, di piedi, lascia un’esperienza di vera pace ma anche di rinnovato desiderio di vivere la quotidianità con maggiore semplicità e autenticità.