Educare a relazioni ed emozioni, per formare cittadini consapevoli e connessi

Le competenze socio-emotive sono la chiave per costruire relazioni sane e affrontare efficacemente le sfide della vita. E la scuola – dall’infanzia all’università – è chiamata a fare la sua parte

Ognuno di noi nasce da una relazione, cresce in relazione, e vive inevitabilmente in un intreccio di relazioni. Eppure, non è scontato sapersi relazionare, gestire le proprie emozioni, star bene con se stessi e con gli altri. È necessario sviluppare competenze in questi ambiti ed oggi più che mai abbiamo bisogno di educare, lungo tutto l’arco della vita, alle competenze socio-emotive.

Dopo la pandemia i problemi legati alla salute mentale – che già prima erano preoccupanti – tra i bambini e i ragazzi, ma anche tra gli adulti, sono percentualmente aumentati: disturbi depressivi, disturbi d’ansia, comportamenti aggressivi internalizzati (autolesionismo, tentato suicidio), ed esternalizzati (atti di bullismo e cyber bullismo, risse, uccisioni), tendenza all’abbandono scolastico e all’isolamento (Hikikomori), abuso di alcol e droga, ludopatia… Non solo in Italia ma anche in molti altri Paesi del mondo.

E se associamo questo ai profondi e repentini cambiamenti sociali, culturali, tecnologici e ambientali che stiamo vivendo, si può comprendere quanto sia urgente ripensare gli interventi educativi affinché bambini e ragazzi siano sempre più capaci di affrontare le sfide, pensando in maniera critica e creativa, senza farsi travolgere dalle emozioni, costruendo sane relazioni e considerandosi interdipendenti agli altri, per collaborare magari alla realizzazione di società meno narcisistiche e più orientate al bene comune.

Cosa sono le competenze socio-emotive e come promuoverle?

Essere competenti socio-emotivamente significa saper usare tutte quelle conoscenze, abilità e atteggiamenti che servono a star bene con se stessi e con gli altri in diversi contesti e situazioni con sempre più consapevolezza, autonomia e responsabilità. Ciò significa che lo sviluppo di competenza in questi ambiti richiede migliorare nella capacità di riflettere profondamente e scegliere liberamente, assumendosi la responsabilità del proprio modo di agire tenendo conto di sé, degli altri e del contesto.

Quali sono gli ambiti di competenza socio-emotiva? Vi sono molti framework che li categorizzano, qui si preferisce considerare il framework proposto dal CASEL (Collaborative for Academic, Social, and Emotional Learning) che individua 5 ambiti:

  1. Consapevolezza di sé. È l’insieme di abilità, conoscenze e atteggiamenti che riguardano il riconoscimento delle proprie emozioni, delle proprie caratteristiche personali, dei propri interessi, delle proprie azioni, dei propri punti di forza e di debolezza, delle proprie passioni, dei propri dubbi.
  2. Gestione di sé. Consiste nella capacità di mettere in atto strategie efficaci, per gestire ed esprimere le proprie emozioni, i propri pensieri e le proprie azioni in modo adeguato e a seconda delle situazioni. Gestendo sé si è in grado di definire e raggiungere obiettivi, monitorandone il progresso e persistendo nel compito.
  3. Consapevolezza sociale. Riguarda il saper riconoscere l’importanza delle regole come mezzo per rispettarsi reciprocamente, identificare la diversità come un valore, impegnarsi a comprendere l’altro, a empatizzare con lui e ad assumere la sua prospettiva, a promuovere inclusione, il contribuire al benessere di sé e del proprio gruppo di appartenenza (famiglia, amici, classe, scuola). Si sviluppano così valori e atteggiamenti prosociali, il senso di interdipendenza positiva e di rispetto e protezione anche per l’ambiente che ci circonda.
  4. Gestione delle relazioni. Riguarda l’acquisizione di abilità e atteggiamenti utili a instaurare e mantenere buone relazioni, a comunicare efficacemente, ad ascoltare attivamente, a gestire e negoziare i conflitti considerando le posizioni altrui; a collaborare assumendo le proprie responsabilità individuali per il raggiungimento di obiettivi comuni; a saper chiedere e fornire aiuto; a resistere a pressioni sociali negative, rifiutando comportamenti non sani o non rispettosi di sé e dell’altro.
  5. Prendere decisioni responsabili. Si riferisce alla capacità di identificare problemi, analizzare situazioni e individuare appropriate soluzioni considerando e valutando molteplici opzioni con pensiero critico e creativo, a seconda della tipologia di problema; al saper effettuare valutazioni realistiche circa le conseguenze delle azioni, prendendo in considerazione i valori, il bene proprio e quello degli altri per compiere scelte responsabili.

Il Social Emotional Learning (SEL) nel sistema educativo

Si può acquisire competenza in questi ambiti attraverso l’esperienza, ma un’azione educativa mirata e intenzionale può facilitare il raggiungimento di livelli elevati.

Le ricerche condotte in tutto il mondo hanno dimostrato che lo sviluppo sistematico e coerente di esse produce benefici a livello cognitivo (riduzione del drop out, maggior successo scolastico e lavorativo, maggiore motivazione al continuo apprendimento), a livello emotivo (maggiore capacità di affrontare lo stress, gestire le frustrazioni e le situazioni di disagio), a livello sociale (migliore capacità di entrare e mantenere relazioni sane, minor livello di aggressività, riduzione dell’abuso di alcol e droghe). Le grandi organizzazioni internazionali come l’UNESCO ritengono necessario e urgente ripensare radicalmente il sistema educativo per integrare il Social Emotional Learning (SEL).

Una proposta di legge per le competenze trasversali

In Italia, il 20 novembre 2024 è stata approvata al Senato la proposta di legge recante l’introduzione delle competenze trasversali nei percorsi scolastici, tra cui le competenze socio-emotive, che prevederà la sperimentazione dell’integrazione di tali competenze nei curriculi scolastici. L’iter non si è concluso, tale proposta ritorna all’esame della Camera dei deputati, ma potrebbe considerarsi una buona notizia.

In attesa, è bene vagliare quanto a livello internazionale si sta già facendo. Vi sono diversi rapporti che confrontano molteplici ricerche e confermano l’importanza di un approccio sistemico al SEL, che consideri la scuola al centro in interazione con le famiglie, le associazioni e gli enti territoriali e nazionali, così da creare una rete educativa coerente. Le competenze socio-emotive vanno promosse a tutti i livelli di scuola, dalla scuola dell’infanzia all’università, e non solo con percorsi mirati ma comprendendole nelle attività didattiche quotidiane, considerandole parte integrante del percorso formativo di ognuno.

Per far questo è necessaria un’attenzione profonda alla promozione delle competenze socio-emotive tra gli adulti e in particolare tra i docenti sostenendo la creazione di comunità professionali e la loro formazione permanente.

Se vogliamo società più giuste, sostenibili e pacifiche dobbiamo preoccuparci della formazione socio-emotiva dei bambini, dei ragazzi ma anche e soprattutto di noi adulti.

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