Affrontare l’isolamento sociale degli anziani: il programma “Viva gli Anziani”

Il caso del Tufello, a Roma, è un esempio concreto di come il programma “Viva gli Anziani” sta facendo la differenza nella vita degli anziani, soprattutto in contesti di fragilità sociale ed economica

In Italia, l’estate del 2003 è stata tristemente ricordata per l’ondata di caldo eccezionale che ha causato la morte di 4175 anziani, soprattutto i più fragili. La maggior parte di questi decessi è avvenuta più nelle istituzioni che nelle case private. Questo tragico fenomeno si è ripetuto durante la pandemia del Covid-19 nel 2020, con un alto numero di vittime tra gli anziani. Tuttavia, non si è trattato solo di fragilità fisica: l’isolamento sociale ha avuto un ruolo determinante, specialmente in un paese come l’Italia, che vanta la popolazione più anziana d’Europa. Questa emergenza ha portato alla creazione di una Commissione, presieduta da Monsignor Vicenzo Paglia, per riformare l’assistenza sanitaria e sociosanitaria per gli anziani. Il risultato è stato l’approvazione della legge 23 marzo 2023, n.33, volta a migliorare la qualità della vita delle persone anziane.

Tra le iniziative più rilevanti, la Comunità di Sant’Egidio ha dato avvio la realizzazione della Carta dei diritti degli anziani, come strumento di guida per il programma “Viva gli Anziani”. Questo progetto, attivo da oltre 21 anni, offre un’alternativa ai servizi istituzionali, promuovendo l’assistenza domiciliare per combattere l’isolamento sociale degli anziani. Il programma viene sviluppato nei quartieri romani di Trastevere, Testaccio e Monti, oltre che essere attivo in molte altre zone di Roma, tra cui il quartiere Tufello. Ma perché proprio Tufello?  E come si svolge il programma?

Il programma “Viva gli Anziani” al Tufello

«Gli anziani del Tufello – dichiara Giovanna Sisti, responsabile del programma – sono tanti e soli»

 

Storie di vita e solidarietà

Marisa, 97 anni, è un esempio toccante. Dopo essere rimasta sola, racconta che «la solitudine è una cosa brutta» e che la sua pensione è insufficiente. Per combattere l’isolamento, Marisa si distrae con la televisione e riceve il supporto dei volontari del programma “Viva gli Anziani”, che le fanno visita, monitorano la sua situazione e le offrono un sostegno sociale.

Ascoltiamo la sua testimonianza sul modo con cui affronta la solitudine.

Una rete di sostegno per gli anziani

La comunità di Sant’Egidio svolge un monitoraggio costante degli anziani che vivono nelle loro case, mantenendo contattati regolari con le famiglie e coinvolgendo una rete informale composta da commercianti, vicini, portieri, medici di base. Questo approccio permette alla città di prendersi cura degli anziani soli. Infine, è interessante notare che anche gli anziani sotto gli 80 anni partecipano volontariamente al programma, offrendo un supporto ai più fragili over 80. Tra i volontari c’è Tonino, 73 anni, medico chirurgo in pensione. Attraverso questo servizio, Tonino testimonia la sua fede e condivide la gioia e l’amore di Cristo con gli altri.

«La fede non può limitarsi a un fatto personale o interiore», dice Tonino, profondo credente, «ma deve tradursi in azioni concrete. Questo è il motivo per cui considero il volontariato una parte essenziale della mia vita. Con questo servizio non si tratta solo di aiutare, ma di testimoniare attraverso le opere quel messaggio di amore e di speranza che mi guida ogni giorno». Però ha affrontato anche alcune difficoltà: si è trovato di fronte a diffidenza e chiusura da parte delle persone che cercava di avvicinare. La solitudine, spesso accompagnata dalla paura di fidarsi, sembrava creare muri difficili da abbattere. Tuttavia con il tempo, ha scoperto che dietro quella resistenza iniziale c’era un desiderio profondo di essere accolti, ascoltati e compresi.

In alcune occasioni, quando si è trovato davanti un anziano che decide di aprirsi, Tonino ha trovato una soddisfazione immensa. Anche solo un breve scambio di parole o pochi minuti trascorsi insieme possono trasformarsi in attimi di autentica gioia reciproca. In base a questa esperienza, Tonino è certo che il volontariato sia il canale attraverso cui la fede prende vita, un modo per restituire almeno una parte dell’amore che ha ricevuto. È ogni volta che lui fa, si accorge che non sta solo dando, ma ricevendo molto di più.

Un programma innovativo e inclusivo

“Viva gli Anziani” è un servizio gratuito, che punta a valorizzare i diritti degli anziani e i doveri della comunità verso di loro. Coinvolge persone di tutte le età, promuovendo un modello di solidarietà intergenerazionale per migliorare la qualità di vita degli anziani più fragili.

condividi su