Abbiamo bisogno della resilienza delle donne

Le donne hanno una grande capacità di resilienza, grazie alla loro flessibilità, creatività, capacità di amare, di generare vita e di donarsi. L'esempio di Madre Mazzarello

Nella ricerca di ispirazione e guida nelle sfide della vita, il libro «Madre Mazzarello: Donna Forte e Resiliente» è un testo illuminante su questa santa Confondatrice dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice. In questa intervista, l’autrice, Eliane Anschau Petri, Figlia di Maria Ausiliatrice (FMA) e Professoressa della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium», ci racconta la sua scelta di immergersi con dedizione e passione, nelle profondità dell’esistenza di questa santa, focalizzandosi sulla sua forza e resilienza in tempi di avversità e incertezza.

«La resilienza non è una parola nuova; sappiamo, infatti, che in alcuni settori è molto utilizzata e da diverso tempo. Indica la capacità di assorbire energia e modificarsi senza rompersi, la proprietà meccanica di un materiale di resistere a forze dinamiche o urti, la capacità di resistere a fattori di perturbazione ambientale senza cambiare stato e di recuperare lo stato perduto. Nelle persone è la capacità di sostenere difficoltà, eventuali frustrazioni, disagi e fatiche, riorganizzando positivamente la propria vita, nella ricerca di nuove possibilità e prospettive».

Secondo Suor Eliane, «Alcuni studi – come questo o altri – e la stessa esperienza di vita delle donne, attestano che esse hanno una forte capacità di sopportare, di gestire e di reagire di fronte alle avversità della vita, grazie alla loro flessibilità, la creatività, la capacità di amare, di generare vita e di donarsi. Il mio desiderio quindi, è offrire una riflessione sul tema, interrogando l’esistenza di santa Maria Domenica Mazzarello, che a mio parere ha un messaggio molto attuale su questo tema. L’attitudine della resilienza appartiene al patrimonio delle virtù tipiche della sua personalità»

L’dea di scrivere Madre Mazzarello: Donna Forte e Resiliente, è venuta a Sr. Eliane durante il Capitolo Generale XXIII (CG XIII) dell’Istituto delle FMA dove «si è affermato in modo esplicito la necessità di “coltivare la resilienza: essere forti nella fede, solidali nelle difficoltà e nella sfida della testimonianza”». Urgenza riaffermata nell’ultimo CG XXIV come «necessità di lasciarci formare alla resilienza che genera vita, là dove il Signore ci chiama ad esprimere oggi la ricchezza del carisma mornesino».

Tutti ne abbiamo bisogno

Per l’autrice è necessario «Approfondire il tema della resilienza, considerandolo fondamentale nell’attuale contesto sociale e religioso», perché «stiamo vivendo un momento storico inedito, che si manifesta nella crisi della vita consacrata, la crisi generata dalla pandemia Covid 19, dalle catastrofi climatiche, dai conflitti in varie parti del mondo; tutto ciò ci chiede di essere integralmente noi stesse, con chiarezza di identità vocazionale, facendo ciò che dobbiamo fare con nuova passione apostolica». E sottolinea ancora «È un invito ad assumere questa missione nella Chiesa e nella società con un impegno serio, importante, convinto e qualificato. Emerge più che mai la necessità di formarsi e formare alla resilienza, come capacità di reagire di fronte alle sfide e avversità della vita».

Nell’esplorare gli elementi più sorprendenti della vita di Madre Mazzarello, Sr. Eliane Anschau parte da questa premessa: «ogni persona, prima o poi nella vita, dovrà affrontare sofferenze, difficoltà, fragilità, crisi, momenti di disagio. Questa è una legge della vita e della crescita umana e spirituale. Il modo di atteggiarsi e reagire a queste realtà è quello che fa la differenza: vi può essere chi si rassegna, si deprime, si scoraggia, finendo qualche volta per perdere l’orientamento della vita e vi può essere chi affronta queste difficoltà e sofferenze in modo forte e resiliente, imparando costantemente dalle esperienze vissute e scoprendo un nuovo orizzonte di vita. Reagendo in modo resiliente, le difficoltà, le fragilità e le crisi possono diventare occasione per ripensare la vita, scoprire in esse il “dolce colpo” della grazia di Dio, una forza interiore finora non messa in movimento o non conosciuta dalla persona».

L’esempio di Madre Mazzarello

La figura di Madre Mazzarello si rivela come un esempio vivente di come la fede e la determinazione possano trasformare le avversità in opportunità di crescita e di scoperta di sé stessi. «È proprio questo che ho scoperto in Madre Mazzarello», racconta Sr. Eliane. «La resilienza appare in lei prima di tutto come capacità di non scoraggiarsi di fronte ai problemi e alle difficoltà, ma anche come capacità di “leggere dentro gli avvenimenti” e scoprire in essi “la mano di Dio che lavora sempre in noi” e nella storia – come scrive lei stessa nella Lettera 66 (L 66,2)-. La sua figura di donna forte e resiliente si rivela nella sua costante raccomandazione: “Coraggio… Bisogna combattere sempre, ogni giorno” (L 19,1)».

«La vediamo forte e resiliente nel vincere sé stessa e le sue fragilità», continua Eliane Anschau, «nell’assumere la propria missione di educatrice e di superiora del nascente Istituto; di fronte ad alcune epidemie del suo tempo: colera, tifo (a Mornese), vaiolo (1880 a Nizza Monferrato). Lei stessa fu colpita dal tifo nel 1860 e restò segnata per il resto della vita dalla fragilità di questa malattia. La scopriamo donna resiliente nello sradicarsi dalla propria terra e dagli affetti più cari quando deve chiudere la casa di Mornese per andare a Nizza Monferrato; di fronte alle frequenti morti delle sorelle in giovane età, nell’accompagnamento delle comunità e nella missione educativa tra le ragazze, ecc. Di fronte alle difficoltà, incertezze, fragilità di cui era segnata la sua vita e la vita della prima comunità di Mornese, Maria Domenica reagì in modo energico e determinato nell’impegno di superare ogni forma di pessimismo, di depressione o di rassegnazione. Il suo modo di vivere, di educare e formare era segnato dalla capacità di resilienza. Le difficoltà e i limiti non erano da lei drammatizzati, ingranditi o subiti passivamente, ma accettati e accolti con realismo nella fede autentica e nella speranza che non delude».

Resilienza e realismo

Nello sforzo accessibile e coinvolgente la storia di Madre Mazzarello per i lettori contemporanei, l’autrice ha prestato particolare attenzione a evitare l’anacronismo e a contestualizzare gli eventi nel loro contesto storico e sociale. «La nostra attenzione, infatti, fin dall’inizio era quella di far emergere come lei ha vissuto la resilienza e le risorse che hanno contribuito a sviluppare in lei questa attitudine. Lei non ha mai usato questo termine, ma lo ritroviamo nel suo vissuto! Dopo aver visto come lei ha vissuto questa attitudine abbiamo evidenziato, in 10 punti, il messaggio che intravediamo per noi educatori ed educatrici di oggi, in un contesto e in un momento storico molto diverso dal suo».

D’altra parte condivide le domande che l’hanno accompagnata in questa indagine insieme alla forza che la resilienza ha nel quotidiano: «Cosa può dire alla cultura di oggi l’esperienza di Maria Domenica Mazzarello? Lei come maestra di vita, cosa può indicarci per formarci alla resilienza? Credo proprio che ci inviti a guardare la vita con realismo: avversità, dolori, sofferenze, crisi sono componenti della vita. E non si deve pensare a queste realtà soltanto come momenti di emergenza, ma come realtà del quotidiano.

La vita quotidiana è segnata da tante piccole fatiche: anche qui servono la fortezza e la resilienza, quella capacità di andare avanti senza perdere l’equilibrio interiore, ma scegliendo ogni giorno di dare spessore al quotidiano e guardando alle sfide come opportunità e come superamento di sé stessi; così il quotidiano potrà diventare laboratorio di formazione alla resilienza e potremo diventare persone profetiche, forti nella fede, solidali nelle difficoltà e nelle sfide che la vita e la missione ci presentano. Papa Francesco ha evidenziato più volte che viviamo oggi un “deficit di speranza che ci impedisce di sognare”. Madre Mazzarello è una donna, che nel suo vissuto resiliente e forte, ci invita a guardare la vita con speranza e a non fermarsi ad una vita vissuta a fiato corto».

Sr. Eliane spera che il libro sia utile ai lettori, osorattutto educatori ed educatrici. «La lezione che ci consegnano i santi e, tra di essi anche madre Mazzarello, è quella di essere pronti al dono, come lo furono Gesù e Maria di Nazaret: fidarsi di Dio, consegnarsi e donarsi. Ai lettori del libro, soprattutto se questi sono educatori/educatrici, l’invito è chiaro: essere disposti al dono di sé nell’amore. Si tratta di una forma di educarsi ed educare nell’ottica del Sistema preventivo, facendo leva sulle risorse positive della persona: non lasciarsi mai spezzare dalle situazioni difficili della vita, cogliendo in ogni avversità una opportunità di crescita».

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