Il 1 novembre, contro tutte le attese e malgrado la pressione dei fondamentalisti islamici, Asia Bibi, accusata per blasfemia viene dichiarata innocente dal tribunale pakistano. La storia di questa donna di 47 anni inizia otto anni fa quando, durante una discussione sul lavoro con un gruppo di donne, venne accusata di avere insultato il profeta Maometto. Queste donne rimproverarono Asia di aver toccato un recipiente sacro, pur essendo cristiana.
La risposta di Asia a questa accusa fu che lei non era sicura che il profeta Maometto avrebbe avuto la stessa reazione e che sarebbe stato d’accordo con loro. Le hanno chiesto di convertirsi alla fede musulmana, ma lei si è rifiutata. La donna, madre di cinque bambini, viene dennunciata e condannata nel 2010.
Asia ha sempre negato queste accuse, e non ha mai rinunciato alla sua fede. La sua storia ha piano piano coinvolto il mondo intero, che ha chiesto più volte la sua liberazione, perchè nessuno puo’ essere messo in carcere per le sue convizioni religiose.
Comunque nel suo paese, in Pakistan, il caso ha diviso la popolazione. Alcuni rifiutano la condanna di una persona per blasfemia echiedono la revisione di questa legge, che a volte serve ad alcuni per vendicarsi.
Dopo otto anni di carcere, Asia è assolta. Ma la sua tragedia continua. Infatti, l’annuncio della sua liberazione ha creato grandi turbamenti perché nei giorni seguenti, i sostenitori del partito politico radicale Tehreek-e-Pakistan Labbaik (Tlp) sono scesi in strada in diverse zone del Pakistan per protestare contro la decisione giudiziaria gridando: ”Morte ai giudici! morte a Asia!”. Di fatto, le è impedito di uscire dal Paese. Gli islamisti radicali pachistani hanno bloccato la partenza di Bibi, chiedendo che venga revocata la sua assoluzione.
In questi giorni girano sul web false notizie, che annunciano che Asia ha lasciato il suo paese e delle foto con il papa; il ministro dell’Informazione, Fawad Chaudhry, ha criticato queste fake news che, secondo lui, alimentano le minacce di morte per Asia e per alcune autorità pakistane. Alla fine, però, il ministro assicura che la cristiana assolta è in un posto sicuro, che quasi nessuno conosce!
Asia, alla fine, pur assolta, rimane fra l’incudine e il martelo. In questi ultimi gioni sua figlia, facendo una video, ha raccontato come stia ancora aspettando l’incontro con la mamma.