L’Italia vanta un primato insolito: Nativa, la prima B-corporation tutta italiana, è stata anche la prima che ha partecipato al recente incontro tra B-corporation mondiali a Portland. Una B-corporation è un’azienda che ha un modello di business tradizionale: si fanno utili, si ha un fatturato, si quotano in borsa, ma è vietato considerarla una normale corporation: la sua particolarità sta nel fatto che la strategia di impresa si basa sul mantenimento di determinati standard ambientali e sociali, cercando di rendere l’azienda il più sostenibile possibile. E non si tratta della solita strategia di responsabilità sociale, ma di un modo completamente nuovo di vedere l’azienda.
Chi predilige questo tipo di impresa sono giovani appartenenti alla generazione millennials, che diventano imprenditori di se stessi, mettendo al primo posto però un clima aziendale sereno e orientato non solo al profitto, ma all’essere responsabili delle altre persone che lavorano con loro, che siano superiori o dipendenti, cercando di veicolare le tecnologie al no-profit. Il sociale è al cuore dell’azienda. Aziende di questo tipo sono, ad esempio, Kickstarter , Etsy e Croqqer, una piattaforma di venditascambio di competenze a chilometro zero appena sbarcata anche in Italia: Croqqer aiuta alcune realtà già consolidate da noi, come ad esempio i GAS, Gruppi di Acquisto Solidale, a darsi visibilità sul web, e ad essere più efficienti. Per approfondimenti, clicca qui.