#BattesimoChallege. La sfida sui social che ha coinvolto i giovani messicani

Sulla pagina facebook PAJ San Juan è stata lanciata la BattesimoChallege, che ha coinvolto creativamente i giovani all'inizio di un tempo pasquale nella Pandemia.

Sabato 11 aprile, alle 12:42, è apparsa sui social network la sfida BattesimoChallege, convocata da don Heriberto García, assessore della PAJ (Pastoral de Adolescentes y Jóvenes) della Diocesi di San Juan de los Lagos, Messico.

Don García, della parrocchia di San Ignacio del Loyola, ha sfidato i giovani con queste parole:«Oggi, sabato della Vigila Pasquale, per rinnovare il nostro Battesimo fatto nella Chiesa, verseremo su di noi un secchio pieno d’acqua, ma lo faremo con un senso, cioè dimostreremo che vogliamo lavarci la nostra coscienza e che vogliamo lasciare tutto nelle mani di Dio, che ci ha redenti e salvati con il sangue prezioso del suo fianco, e con l’acqua che ci lava. Perciò vi invito – e voglio sfidare soprattutto i giovani – a fare un passo avanti, e a continuare in questa lotta in cui il mondo ci sta mettendo. Quindi fate attenzione, questo si chiama BattesimoChallege».

 

Cosa sono le Challenge? Nel sito webcrew.it si trova la seguente definizione:«sono delle sfide che vengono lanciate sui social allo scopo di essere diffuse e diventare virali». Le sfide si pubblicano su’Internet dopo essere filmate o fotografate, poi si taggano amici, sperando di dare il via al contagio. Può essere che in molti casi il successo avvenga livello mondiale. Ha scritto la psicoterapeuta e psicologa clinica, dott.ssa Maura Manca, sul blog AdoleScienza, che «tendenze, mode, challenge e sfide social, dilagano nel web con una velocità strabiliante». In effetti, le sfide postate su canali come Facebook, Instagram, YouTubee Tik Tok, hanno acquisito grandissima diffusione tra i giovani e i giovanissimi, secondo quanto scritto nel blog Linkem.

A volte, come si legge sul webcrew, «le sfide hanno uno scopo di sensibilizzazione sociale, altre (anzi per la maggior parte) sono totalmente fini a sé stesse e di puro divertimento, alcune volte sono sfide estreme ai limiti del fattibile e assolutamente pericolose». Una delle prime sfide digitali, è stato l’Ice Bucket Challenge, del 2014: su Facebook venivano pubblicati dei video di persone comuni e personaggi famosi, che si tiravano addosso secchi di acqua gelata.

 

Ci sono tantissime sfide, ma non tutte hanno la stessa forza virale o popolarità. Tra le sfide più famose si trovano: «la Mannequin Challenge, che consisteva nel filmare un gruppo di persone in situazioni comuni come in ufficio o in fila alla posta ma totalmente immobili, come congelate in un tempo sospeso. Un’altra è l’High Five Selfie Challenge, ovvero una sfida a lanciare in aria lo smartphonee farsi un selfie volante mentre si battono le mani. C’è poi la Neymar Challenge, in cui la sfida consiste nell’imitare la celebre simulazione del calciatore brasiliano durante gli ultimi Mondiali». Invece, «le sfide minori che girano sul web sono comunque tantissime, molte anche con intenti positivi, come ad esempio la Trash Challenge, che ha un’impronta ambientalista. Consiste infatti nel ripulire un luogo come un parco, un bosco o una spiaggia fotografando il prima e dopo».

Si può catalogare il BattesimoChallege tra le sfide minori, perché ha coinvoltp soltanto un piccolo territorio messicano, specificamente quello della Diocesi di San Juan de los Lagos, comunque è diventato una Challege virale tra i giovanni. È stata una sfida molto divertente, ma soprattutto una maniera originale di approfittare delle tendenze moderne per evangelizzare, nonostante la pandemia del COVID-19.

Da casa i giovanni hanno fatto il BattesimoChallege, aggiungendo un momento celebrativo alla loro fede cattolica, durante le vacanze di Pasqua.

 

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