«Se alla gente piace questo, aspetta cosa ho in mente per il prossimo (virginradio.it)». Dette al suo compagno di band John Densmore, furono alcune delle ultime parole che Jim Morrison pronunciò poco prima della sua morte, avvenuta il 3 luglio del 1971 a Parigi in circostanze misteriose. Il Re Lucertola si riferiva al riscontro positivo di “L.A. Woman“, ultimo album dei suoi The Doors, pubblicato nell’aprile del 1971.
Per celebrare il cinquantesimo anniversario dalla sua uscita, il 3 dicembre di quest’anno è stata pubblicata una riedizione del disco contenente la tracklist già nota con del materiale inedito. Si tratta di un vero e proprio BoxSet con 2 CD e un LP che include L.A. Woman rimasterizzato da Bruce Botnik, storico tecnico della band, e due dischi con più di due ore di sessioni inedite e un mix stereo dell’album su vinile 180 grammi.
Le sorprese
All’annuncio della ristampa, i The Doors avevano già pubblicato la demo originale in digitale di “Riders on the Storm” (noto successo musicale nonché uno dei singoli estratti insieme a “Love Her Madly” nel 1971), che si riteneva ormai persa da anni e che, invece, è stata rinvenuta su una bobina di nastro non contrassegnata nel caveau della band.
Oltre a questo pezzo di ineludibile valore, l’ anniversario regala altre sorprese. Nelle due ore di registrazioni inedite, si possono vedere Jim Morrison, John Densmore, Robby Krieger e Ray Manzarek al lavoro nel loro studio con il chitarrista ritmico Marc Benno, che aveva lavorato con Leon Russell, e il bassista Jerry Scheff, membro della TCB band di Elvis Presley. Fu un album in cui i The Doors non si soffermarono sulla qualità tecnica quanto a dare un senso più organico alle varie canzoni. Tra le outtake delle tracce troviamo anche classici blues, tra cui “Mystery Train” di Junior Parker, “Crawling King Snake” di John Lee Hooker, “Baby please don’t go” di Big Joe Williams e “Get out of my life woman” di Lee Dorsey (quest’ ultimo dalle sonorità decisamente funky).
L’amore per Los Angeles
Album dagli accenti tipicamente blues e testamento spirituale della band, i testi delle canzoni sono fondamentali come in tutte le opere firmate Doors. Il brano “L.A. Woman” sembra presagire quanto accadrà a Morrison che saluta la sua Los Angeles per non tornarvi più (e infatti morirà a Parigi qualche mese dopo). Los Angeles è descritta come una donna a cui il gruppo dedica una poesia: «L.A. Woman Sunday afternoon, drive through your suburbs into your blues (Signora Los Angeles, domenica pomeriggio guidi per i tuoi sobborghi dentro le tue malinconie)». O ancora: «I see your hair is burnin’, hills are filled with fire if they say I never loved you. You know they are a liar drivin’ down your freeway. Midnight alleys roam cops in cars, the topless bars never saw a woman so alone (Vedo I tuoi capelli che bruciano, le colline sono piene di fuoco, se dicono che non ti ho mai amata. Tu sai che sono bugiardi, guidando lungo le tue autostrade. Poliziotti in macchina vagano per i tuoi viali a mezzanotte, i topless bar non hanno mai visto una donna così sola)».
Brano che invece chiude il disco è la famosa “Riders on the storm”. Accompagnato da un giro di basso; il suono del temporale realizzato dal piano Fender Rhodes di Ray Manzarek infonde una sensazione di drammaticità e di mistero, colta dal regista Oliver Stone che la usò nel suo film “The Doors” del 1991. «There’s a killer on the road, his brain is squirmin’like a toad. Take a long holiday, let your children play. If you give this man a ride, sweet memory will die, kille on the road (C’è un assassino sulla strada, la sua mente si sta contorcendo come un rospo. Prenditi una lunga vacanza, lascia giocare i tuoi bambini. Se darai un passaggio a quest’uomo, il dolce ricordo morirà, killer sulla strada)»: unite alla musica, queste parole sembrano proprio introdurre una sequenza cinematografica. E lo stesso possiamo dire per il brano “L’America”. Fu pensato per la colonna sonora di “Zabriskie Point”, tuttavia Michelangelo Antonioni scartò l’ipotesi di inserirlo nel suo film.
L.A. Woman fu l’ultimo album che i The Doors realizzarono con Morrison. Nonostante la morte del loro frontman abbia segnato la fine della loro carriera musicale, i The Doors sono rimasti nei cuori dei fan dell’epoca e riescono oggi a raggiungere anche quello dei giovani. In particolare, secondo il noto giornalista rock David Fricke, è come se “L.A. Woman” avesse segnato una rinascita della band. «Morrison può anche non essere tornato mai più dai Doors, ma con la sua morte L.A. Woman divenne rinascita, conquista e finale, tutto in una volta. È anche il blues originale, come Morrison aveva promesso. Cinquant’anni dopo, non c’è ancora niente come quest’album (notiziemusica.it)».