21 Mag 2014

Cancro in Africa, combattiamolo con l’informazione

Ancora oggi in Africa il tumore è un tabù che emargina. La onlus Afron da anni combatte lo stigma del cancro in Africa con campagne informative e trattamenti terapeutici. Intervista alla presidente Titti Andriani,

Che sapore ha la solidarietà?è lo slogan dell’evento sociale che il prossimo 22 Maggio 2014 si terrà presso l’Università Salesiana di Roma. Una sinergia di forze tra la Onlus AFRON, da anni impegnata nella lotta contro i tumori in Africa e gli studenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale che hanno realizzato una campagna di promozione cross-mediale. Un ponte tra comunicazione e solidarietà per gettare lo sguardo su una grande causa umanitaria che può salvare molte vite. Abbiamo intervistato la dott.sa Titti Andriani presidente dell’associazione AFRON.

Cos’è AFRON e di cosa si occupa? «Afron è un’associazione ONLUS che è stata fondata nel 2010 da un’equipe di medici specialisti in ambito oncologico dell’Istituto dei tumori Regina Elena di Roma. AFRON nasce a seguito di un allarme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 2008 che segnala la crescita drammatica dei casi di cancro nei paesi in via di sviluppo e in particolare in Africa. Alla luce dell’allarme questi medici decidono di intervenire per realizzare programmi di prevenzione e cura dei tumori, per arginare il fenomeno e per evitare che entro il 2020 l’Africa si trovi ad affrontare tredici milioni di nuovi casi e circa un milione di decessi l’anno. Operiamo in Uganda, dove svogliamo le nostre attività».

Dal 2010 ad oggi quali sono stati i risultati raggiunti? «Le nostre attività consistono in campagne di sensibilizzazione e screening, in particolare dei tumori femminili come il cancro della mammella e della cervice uterina (i due tumori più diffusi in Africa tra le donne). Diamo la possibilità alle donne ugandesi di usufruire gratuitamente di un pap test e di una visita al seno. Fino ad oggi abbiamo organizzato quattro campagne, circa una l’anno, dove abbiamo visitato una media di 6000 donne. Sono stati curati 15 casi di cancro però il nostro traguardo migliore è aver diagnosticato delle lesioni precancerose che oggi sono state curate grazie al nostro intervento. Nelle nostre attività c’è sia fare prevenzione che avviare il trattamento (interventi chirurgici, chemioterapia o radioterapia)».

Qual è la percezione che hanno gli africani del cancro? «Il cancro è una malattia che ancora in Africa si conosce poco. Combattiamo uno stigma che ancora lo reputa una malattia contagiosa al pari dell’HIV o della tubercolosi. Capita spesso che molti africani, quando scoprono di avere il cancro, fuggono o si nascondono per paura di essere contagiosi. Inoltre c’è la convinzione che il cancro sia una punizione divina per un comportamento scorretto , insieme alle tante altre malattie non conosciute. Questo provoca praticamente una ghettizzazione di tutte quelle donne che hanno un cancro. Ecco, per noi è importante far capire che in cancro non è una malattia infettiva, non è una punizione divina ma soprattutto è prevenibile».

Com’è nata la collaborazione tra AFRON e la facoltà di comunicazione dell’Università Salesiana? «La collaborazione  è nata grazie alla dott.sa Emanuela Coscia, docente del tirocinio di organizzazione e pianificazione di eventi in ambito comunicativo. Come associazione ci ha invitato a presentarci agli studenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale e lì è partita l’idea di organizzare un evento universitario di raccolta fondi ma soprattutto di pubblicizzazione delle nostre attività sociali. Inoltre i giovani sono una parte fondamentale del nostro lavoro perchè hanno più tempo e voglia di cambiare il mondo e la matrice cattolica di questa università li fa più sensibili a certe questioni. In più uno dei nostri obiettivi futuri è quello di mettere in piedi un corpo volontari che possano aiutarci a far conoscere le nostre attività sia nelle attività di comunicazione che di raccolta fondi».

Per lei cos’è la solidarietà? E’ poter cambiare il mondo con un occhio rivolto a chi ne ha veramente bisogno. Fa bene fare del bene.

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