L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha inserito nella classifica delle sostanze considerate cancerogene la carne in scatola, gli hot dog e il prosciutto, insieme agli insaccati.
La notizia ha dato scalpore sui social media, che si sono subito riempiti di commenti e richieste accorate per il diritto al barbecue e alla sagra della porchetta: la preoccupazione dei carnivori è ben radicata, dal momento che la fonte è estremamente ufficiale, e proviene dal “The Lancet Oncology”, una rivista medica specializzata in materia di studio degli agenti cancerogeni.
Quella che a prima vista può sembrare una tragedia per gli amanti di bistecche, salsicce ed affini, o un giubilo di gioia per i vegani, è un’informazione da valutare con attenzione, senza creare allarmismo.
Ogni anno in Italia, secondo i dati dell’Assica, associazione industriali della carne e dei salumi, (www.assica.it) si producono circa 30 miliardi di carne, che rappresentano per il nostro paese 125 mila stipendi all’anno per le famiglie.
Secondo la Coldiretti (www.coldiretti.it), ogni italiano consuma la carne rossa 2 volte a settimana, mangiandone circa 200 grammi, e ogni giorno consuma circa 25 grammi di carne trasformata, ovvero carne che è stata trattata con conservanti o affumicatura.
Lo studio pubblicato dal The Lancet prende in considerazione un consumo di carne giornaliero di 100 grammi di carne rossa al giorno, e 50 grammi di carne trasformata, un dato che supera di gran lunga il doppio del consumo pro capite in Italia, e che si applica invece con un risultato più vicino al vero in paesi come la Germania o l’Inghilterra, dove la carne trattata è presente sulla tavola fin dalla colazione, con l’immancabile bacon.
E’ da ricordare inoltre che la carne italiana, per legge, non può essere trattata con ormoni, quindi risulta più magra e meno pericolosa delle altre: il fattore di rischio infatti non è tanto nella carne, ma nel modo in cui essa viene conservata, o nella quantità di grassi saturi presenti in essa.
Possiamo quindi continuare a seguire una dieta equilibrata, mediterranea, senza per forza eliminare la carne, limitandoci ad un consumo moderato: il barbecue in compagnia è salvo.