La manifestazione a Roma contro il clima di odio e di violenza dopo la tragica e dolorosa morte di Desirée, si è aperta con un minuto di silenzio e applauso in ricordo della sedicenne. Nella piazza dell’immacolata, sabato 27 ottobre scorso, l’ANPI (l’Associazione nazionale dei Partigiani d’Italia) di Roma, insieme con altre associazione e movimenti di San Lorenzo (il quartiere romano dove è avvenuto il delitto), alla Cgil, agli studenti del quartiere hanno organizzato una manifestazione che ha visto una forte partecipazione. Lo scopo è stato quello di mostrare la solidarietà di tutte le persone del quartiere alla famiglia in lutto, di denunciare la violenza sulle donne, condannare quelli che distribuiscono la droga e infine impedire strumentalizzazioni razziste di questa tragedia per puri interessi politici.
Nel pomeriggio del sabato sono stati in tanti, che si sono dichiarati antifascisti e antirazzisti, a scendere sulla piazza con i cartelli per difendere le cause in cui credono. «Abbiamo preso questa piazza, assieme al movimento femminista e alle associazioni del quartiere di San Lorenzo, perché non tolleriamo più strumentalizzazioni di chi reagisce ai delitti, come quello della giovane Desirèe, solo quando l’aggressore è straniero». Ce lo dice il presidente di ANPI di Roma, Fabrizio De Sanctis. Sui cartelli, fatti spesso a mano, spontanei, ma molto indicativi, si è potuto leggere frasi che fanno rifletere. Una di Noi; Se toccano una Toccano Tutte; Si all’educazione sessuale e non all’educazione sessista; Basta Violenza Maschile sulle donne; Non una di Meno; Maschilismo, Razzismo, omofobia NO; e l’ultima che riteniamo tra le più provocatorie è: La Violenza la fanno gli uomini, con sottotitolo la violenza non ha passaporto che fa riferimento chiaro a ciò che ha detto Tina Costa, una dei responsabili dei Partigiani nel suo intervento: “c’è solo una razza, quella umana. Restiamo uniti contro ogni fascismo, anche di governo”.
Nei diversi interventi, sia di anziani che di giovani, i responsabili e i meccanismi che facilitano la diffusione della droga sono stati condannati con forza; esempio di quella che ci dice Stefano, un giovane rapresentante “Nessuno si permetta più di accomunare gli spazi occupati di San Lorenzo con lo spaccio di eroina“. Nei cartelli che mandavano messaggi, però, sembrava mancare anche questo atto d’accusa forte contro droga e spacciatori.