Dall’informazione sportiva in Tv, il quadro di una società che cambia

Negli ultimi 70 anni il racconto sportivo ha dovuto mutare pelle, adattandosi a linguaggi e formati idonei alle trasformazioni in atto, sino a diventare oggi uno dei generi più seguiti dal pubblico. Ne è un esempio La domenica sportiva in Rai

Sin dall’inizio ufficiale delle trasmissioni televisive, il 3 gennaio 1954, l’informazione sportiva ha occupato un posto di primo piano nella storia della televisione italiana, contribuendo allo sviluppo reciproco sia del mondo dello sport che del mezzo televisivo. All’inizio, lo sport offriva alla televisione dei contenuti capaci di attrarre un vasto pubblico, mentre gli eventi sportivi, grazie alla loro diffusione mondiale, si affermavano come fenomeni sociali di enorme rilevanza. Con il tempo, questa sinergia si è evoluta: dagli anni ‘50, in cui gli eventi sportivi venivano trasmessi solo la domenica, si è passati a una fruizione quotidiana con l’avvento delle Tv commerciali, delle pay-Tv e delle piattaforme streaming.

L’intuizione della Rai

In una fase sperimentale del sistema televisivo italiano, la Rai ebbe il merito di creare una trasmissione di approfondimento per presentare in forma audiovisiva le imprese degli atleti, che fino a quel momento si potevano conoscere solo tramite la carta stampata o la radio. Nato nel 1953, in via sperimentale, il programma La Domenica Sportiva ha rappresentato una pietra miliare per l’informazione sportiva in Italia, contribuendo notevolmente all’evoluzione del racconto sportivo in televisione. Ancora oggi in onda, La Domenica Sportiva risulta ancora un validissimo contenitore, capace di fornire le notizie in una forma adeguata di servizio pubblico che le fanno conservare il titolo di trasmissione più longeva nella storia della Tv italiana.

In origine, il programma adottava uno stile formale e improntato alla sobrietà, in linea con la funzione educativa e pedagogica della Rai, allora detentrice del monopolio statale. L’attenzione era rivolta ai resoconti delle partite di calcio della giornata con dei brevi approfondimenti su altri sport, il tutto accompagnato da un tono giornalistico serio e rigoroso. Con la fine del monopolio statale, l’introduzione delle televisioni commerciali negli anni ‘80 e la conseguente maggiore concorrenza, La Domenica Sportiva dovette adattarsi ai cambiamenti in atto. La Rai adottò un approccio più vicino all’infotainment, utilizzando uno stile più dinamico e accessibile per attirare un pubblico più vasto e competere con i nuovi formati commerciali.

La rivoluzione degli anni ’90

L’arrivo delle pay-Tv negli anni ’90 segnò una svolta decisiva nell’informazione sportiva: i diritti esclusivi per le partite furono acquisiti dai network a pagamento, che incentrarono la loro programmazione soprattutto sul calcio, sottraendo la diretta degli eventi sportivi alle emittenti pubbliche. Questa rivoluzione tolse alla Tv pubblica il ruolo dominante che aveva detenuto fino allora, costringendola a ripensare i propri palinsesti. Anche La Domenica Sportiva fu costretta a ristrutturare i suoi contenuti, introducendo commenti e analisi più approfondite, sfruttando l’uso di supporti grafici per compensare la mancanza d’immagini in diretta. Questi network privati, che acquistarono i diritti di trasmissione di molti eventi, dedicarono la maggior parte delle risorse e della copertura al calcio, marginalizzando così gli sport minori. La competizione per gli ascolti indusse anche le reti pubbliche a privilegiare i contenuti di maggiore richiamo a scapito della qualità, consolidando il predominio del calcio.

Negli ultimi anni, l’informazione sportiva si è adattata alle esigenze del digitale e dello streaming, ma La Domenica Sportiva, nonostante le difficoltà dovute ai cambiamenti del contesto televisivo italiano, ha continuato a offrire una sintesi settimanale completa del panorama sportivo. Diversamente da molte altre trasmissioni sportive, spesso orientate verso un intrattenimento sensazionalistico o verso un dibattito rumoroso per attirare ascolti, La Domenica Sportiva ha saputo mantenere un’impostazione equilibrata, distinguendosi per la serietà e il garbo che la rendono tutt’oggi una trasmissione di alta qualità informativa apprezzata dal pubblico.

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