L’Oxford committee for Famine Relief in Italia promuove la campagna di raccolta fondi “Dona acqua, salva una vita”, dal 7 al 28 marzo, come un modo di rispondere alla pandemia COVID-19 nelle più gravi crisi umanitarie. L’obiettivo, infatti, è assicurare «acqua pulita e servizi igienico-sanitari adeguati a quante più persone possibile, prevenendo un’ulteriore diffusione del virus in paesi del tutto impreparati». La gestione dell’iniziativa interviene durante il mese in cui si celebra il World Water Day. La promozione video della campagna 2021 è sul canale YouTube dell’organizzazione, dove si sostiene che «l’acqua salva la vita, ma può portare morte quando manca, quando è troppa, quando è inquinata e facilita il diffondersi del coronavirus e di altre gravi epidemie».
Perché fare oggi una campagna sull’acqua?
I dati dell’ONU pressi dall’Oxfam Italia confermano che, mentre la pandemia da coronavirus sta mettendo in ginocchio gran parte del mondo, 1 persona su 3 non ha accesso all’acqua pulita, e più di 1 su 2, ovvero circa 2,2 miliardi di persone, soprattutto nei paesi poveri non hanno accesso a fonti d’acqua sicure e oltre la metà della popolazione mondiale (4,2 miliardi di persone) vive senza servizi igienico sanitari adeguati.
L’organizzazione in Italia spiega che «già prima del COVID-19, la carenza di acqua uccideva ogni anno circa 830 mila persone, costrette a bere e lavarsi con acqua sporca o contaminata, con 297 mila bambini sotto i 5 anni – 800 al giorno – colpiti da malattie ed epidemie. Basti pensare che il 50% della malnutrizione infantile era dovuta all’uso di acqua non sicura e servizi igienici inadeguati: 818 milioni di bambini, soprattutto nei paesi più poveri, non avevano neanche la possibilità di lavarsi le mani nella propria scuola».
Secondo l’UNICEF, «tutti hanno il diritto umano ad acqua potabile sicura. Ciò vale per la stabilità e la crisi, nei contesti urbani e rurali e in tutti i Paesi del mondo. Quando i bambini non hanno accesso all’acqua pulita, influisce negativamente sulla loro salute, alimentazione, istruzione e su ogni altro aspetto della loro vita. Le ragazze, le donne e le persone che vivono con disabilità sono particolarmente colpite». Questa considerazione è diventato il sesto obiettivo delle Nazioni Unite nell’Agenda 2030, che include il raggiungimento dell’accesso all’acqua potabile sicura ed economica per tutti entro, appunto, il 2030. Tuttavia, l’attuale livello di investimenti globali è circa un terzo di ciò che è necessario per raggiungere questo obiettivo.
Chi sostiene la campagna?
L’Oxfam è nata in Gran Bretagna nel 1942, oggi è leader mondiale nei progetti in ambito rurale e nel portare acqua e servizi igienico sanitari nelle emergenze. È formata da 20 organizzazioni di Paesi diversi che collaborano con quasi 3.000 partner locali in oltre 90 paesi del mondo. Le sedi di Oxfam sono in Australia, Belgio, Brasile, Canada, Francia, Germania, Giappone, Hong Kong, India, Irlanda, Italia, Messico, Nuova Zelanda, Olanda, Québec, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti e Sudafrica.
Oxfam Italia non pensa solo sull’acqua, cerca anche di aiutare le donne imprenditrici, come dichiara Tessa Gelisio, ambasciatrice Oxfam Italia dal 2017: «Io sto con Oxfam per la serietà di chi vi lavora e porta avanti i progetti, ma, soprattutto perché amo il metodo che la Onlus applica: sostenendo le donne e le loro imprese, aiutandole a diventare indipendenti e non più legate al sostegno di altri si cambia il mondo. Quelle donne si impegnano a fare la differenza, a creare un futuro e ad aiutare non solo la propria famiglia, ma anche la comunità in cui vivono, offrendo ad altri lavoro e la possibilità concreta di uscire dalla povertà. Quando si uniscono, le donne possono davvero fare la differenza!».
Come si può aiutare? Ecco la call to action
Fino all’ultima domenica di marzo sarà possibile offrire un piccolo, ma prezioso contributo con un SMS solidale o chiamata da telefono fisso al 45584. Donando 2 euro sarà possibile purificare 200 litri di acqua, sufficienti al fabbisogno settimanale di una famiglia “in emergenza”, per bere, lavarsi e cucinare.
Con 5 euro sarà possibile fornire un recipiente (bucket) per trasportare e conservare in modo pratico e sicuro l’acqua purificata, a riparo da germi e batteri; invece con 10 euro sarà possibile fornire un kit di emergenza completo ad una famiglia, che oltre a bustine purificanti e ad un recipiente sterile, contiene sapone disinfettante e detergenti, asciugamani e oggetti per la pulizia personale.
Foto di copertina: Oxfam Italia