07 Gen 2015

È morto Padre De Cillia, il missionario delle mille case

La comunità della parrocchia di Kamenge a Bujumbura, in Burundi, perde un'altra preziosa presenza, dopo le tre suore saveriane uccise l'estate scorsa. Il funerale oggi a Parma

È morto a Parma domenica 4 gennaio 2015 Padre
Giuseppe De Cillia, soprannominato Buyengero. Missionario
Saveriano, in Africa da cinquanta anni, Padre Giuseppe è nato il 17 marzo 1936
a Plasencis (UD). Ordinato prete a 28 anni, forte e motivato dalla forza
missionaria di evangelizzare l’Africa, è stato mandato in Burundi nel 1964. I missionari saveriani erano arrivati nella diocesi di Bururi nel 1960. Padre
Giuseppe è stato assegnato alla parrocchia di Minago. Successivamente rivolgerà la
sua missione nelle parrocchie di Rumeza poi sarà parrocco di Buyengero (di cui
prenderà il sopranome per la Chiesa costruita) e da 2000 a Kamenge nella città
di Bujumbura.

Quale bilancio per 50 anni di missione? Padre
Giuseppe ha saputo studiare la cultura burundese, parlare la lingua kirundi
fino a diventare proprio “burundese” ufficialmente, con cittadinanza riconosciuta
nel giugno 2011. Padre Giuseppe ha vissuto tutti i momenti di violenza e di
guerra che hanno funestato il paese, dagli anni ’65, ’72, ’93 fino al 2000. “Padre
Buyengero” è stato un missionario straordinario: lottava per diffondere il vangelo, e dare alla gente le condizioni minime per vivere.

Durante i momenti di
guerra, incontrava la gente a piedi nelle colline, andava nelle chiese
abbandonate, passava per strade pericolose per poter celebrare la messa ai
fedeli.

Le sue omelie in kirundi chiaro, corretto, ricco di espressione e
proverbi ben scelti erano pratiche e toccavano la realtà della vita
quotidiana. Missionario, aveva offerto la sua vita per il Vangelo. Non è
stato ucciso, ma due dei suoi confratelli sono stati uccisi durante la guerra.

Padre “Buyengero” era un missionario ingegnere,
multi-funzioni. In 50 anni ha costruito più di mille case, chiese
parrocchiali, conventi, scuole, strade, ponti, pozze di acqua, campi si sport,
dispensari, laboratori per diversi mestieri. Aveva a cuore i suoi lavoratori
fino ad organizzarli in cooperative in modo tale a renderli indipendenti.

Il
presidente della Repubblica, vedendo quanto questo missionario era impegnato a
cambiare la vita della popolazione, gli ha consegnato un premio nazionale nel  il giorno
dei lavoratori, il primo maggio 2010.

Appassionato del Burundi, questo italiano ha ereditato da suo padre
muratore e da sua madre casalinga la semplicità, l’amore del lavoro e per il
prossimo. Vivere accanto a lui solo per tre mesi, lavorare con lui per una
decina di anni, seguire le sue insegnamenti mi hanno edificato. Con Padre
Giuseppe si imparava a lavorare bene e veloce, a essere precisi e determinati.

Avrebbe tanto voluto tornare per morire sulla sua
nuova terra, ma la malattia non glielo ha permesso. Dopo 4 mesi che tre suore
missionarie saveriane uccise a Kamenge se ne sono andate dal loro Padre del
cielo, Padre De Cillia le raggiunge. Lasciano un vuoto pastorale e i fedeli in
pianto. Però, un fiume di ringraziamento accompagna la sua morte, tutto il
paese riconosce in lui un sacerdote, un padre e un lavoratore. Dalle tante
Chiese, delle preghiere vanno a Dio per suo favore.

I funerari si terranno mercoledì 7 gennaio 2015
dopo una messa a Parma, Casa Madre dei Missionari saveriani.

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