23 Feb 2019

E se Argentovivo sbarcasse sul web per parlare di giovani?

Dopo il successo della canzone al 69° Festival di Sanremo, il cantautore Daniele Silvestri sta pensando ad un progetto online dedicato ai ragazzi e alle loro problematiche

Che la musica sia uno dei più potenti mezzi di comunicazione per dare voce a problematiche reali e urgenti non ci sono dubbi. Se poi alla musica si fa seguire un progetto concreto per approfondire tematiche affrontate in un brano, allora la sfida diventa ancora più elevata. Ed è ciò che ha in mente il cantautore Daniele Silvestri che, dopo il successo della canzone Argentovivo al 69° Festival di Sanremo, ha raccontato di voler dare vita sul suo sito ad uno spazio dedicato ai giovani e ai loro problemi.

 

Il brano, che ha vinto il Premio della Critica “Mia Martini”, quello della Sala Stampa “Lucio Dalla” e infine il Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo, è graffiante e il suo testo crudo e incisivo. In Argentovivo, infatti, si parla in maniera lucida e spietata della condizione giovanile e, in particolare, del complicato rapporto tra gli adulti e il mondo dell’adolescenza. Si tratta di problematiche che da sempre riguardano le famiglie, gli educatori e i ragazzi che nell’adolescenza si trovano ad essere sospesi tra infanzia e giovinezza. Tuttavia, nell’era delle nuove tecnologie le relazioni interpersonali risultano essere maggiormente compromesse, l’adolescenza rischia di essere vissuta come una vera e propria prigione e il solo mondo in cui ci si sente adeguati è quello virtuale.

 

È sempre più evidente, allora, come le nuove frontiere della comunicazione portino con sé enormi criticità (e Silvestri non ha remore nel mostrarle e cantarne l’urgenza educativa). Ma, se invece di demonizzarle, riuscissimo a sfruttarne le opportunità e potenzialità?

Il progetto online per Argentovivo rappresenterebbe, così, un valido antidoto ai comportamenti disfunzionali che si nascondono in Rete e un’opportunità per creare uno spazio di ascolto formativo ed educativo che aiuti i ragazzi a ritrovare la loro “fiamma vitale”.

 

 

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