«Avere accesso alle informazioni raccolte dallo Stato – in nome dei cittadini e con risorse dei cittadini – non è un’esigenza solo di giornalisti, lobbisti ed esperti. È un diritto universale perché presupposto di una piena partecipazione come cittadini alla vita democratica». Con questo importante monito diverse realtà della società civile italiana hanno lanciato la campagna #FOIA4Italy. Lo scopo è di ottenere anche in Italia una legge che sancisca un FOIA (Fredoom of Information Act), ovvero un accesso libero da parte di ogni singolo cittadino a tutti quei documenti della pubblica amministrazione che non contrastino con la sicurezza nazionale o la privacy.
L’accesso libero alle informazioni detenute dai governi è stato riconosciuto come diritto dalla stessa Corte Europea dei Diritti del’Uomo ed oggi il FOIA è presente in più di 90 paesi democratici. E in Italia? La legge n. 241/1990 prevede un accesso a tali informazioni solo a chi “vi abbia interesse per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti”. In questo modo i cittadini non hanno la possibilità di sapere, ad esempio, quanto la propria struttura sanitaria locale spende. Il diritto di conoscere l’operato di strutture e soggetti pubblici, infatti, ridurrebbe corruzione e malaffare.
Non solo, come si legge nel manifesto della campagna «con il FOIA puoi sapere a che punto sono i piani per gli asili nido del tuo comune, ma anche dove sono gli investimenti promessi per contrastare la violenza domestica e avere dati certi sulla situazione sanitaria nella tua zona. Puoi sapere quanti sono davvero gli esodati; conoscere finanziamenti, incarichi e conflitti di interessi di eletti e dirigenti pubblici. Con il FOIA potresti scoprire la corruzione che si cela dietro a un appalto prima che sia troppo tardi, per evitare gli enormi sprechi e ritardi che abbiamo visto negli ultimi anni. Ma più semplicemente, il FOIA ti serve quando vuoi sapere a che punto è la tua richiesta di visita specialistica all’ospedale o quando non sai perchè il tuo permesso di soggiorno tarda a essere rinnovato».
Il testo normativo proposto dal comitato #FOIA4Italy è già stato depositato alla Camera dei Deputati e potrebbe diventare la base per la legge di accesso all’informazione indicata all’interno della riforma della pubblica amministrazione avviata dal Governo Renzi. Ma come tanti altri provvedimenti potrebbe essere accantonato. Ecco perché il comitato ha individuato dieci punti irrinunciabili che la nuova legge dovrà rispettare. Tra cui: il diritto di accesso è previsto per chiunque, senza obbligo di motivazione (eliminando le restrizioni previste dalla Legge n. 241/1990); possono essere oggetto dell’accesso tutti i documenti, gli atti, le informazioni e i dati formati, detenuti o comunque in possesso di un soggetto pubblico; si applica non solo alle Amministrazioni ma anche alle società partecipate e ai gestori di servizi pubblici; le risposte delle Amministrazioni devono essere rapide (max 30 gg); le eccezioni all’accesso sono chiare e tassative.
Mettere qualunque cittadino italiano che lo desideri in condizione di diventare agente di trasparenza. E’ questo l’obiettivo di #FOIA4Italy affinché la libertà di accesso ai dati pubblici non rimanga solo privilegio di pochi.
Per firmare la petizione di #FOIA4Italy basta visitare l’indirizzo http://www.foia4italy.it