Giovani attori crescono: Anna Olivier

Una passione per l'arte e il teatro a 360 gradi, una coscienza chiara delle sue potenzialità, ma anche delle difficoltà, sostengono questa artista nella realizzazione del suo sogno

«Scegliere di studiare per essere un’artista significa
sentire una vocazione
.

Al giorno d’oggi le opportunità di intraprendere studi in
campo artistico si sono moltiplicate, ma assieme a loro si sono moltiplicati
anche i rischi di “fallimento”.

Tante possono essere le ragioni che spingono una persona a
intraprendere questa strada, ma altrettante sono le distrazioni lungo il
cammino…Ci vogliono molta determinazione, un continuo impegno, una
buona dose di fortuna, delle idee chiare. E poi pazienza, fiducia e concretezza!

Ci vuole il coraggio di mettersi continuamente in
discussione e di rimettersi continuamente in gioco. è tutto ciò che ripeto sempre a me, per prima». Così Anna Olivier, veneta di nascita, romana di adozione, si racconta ai nostri microfoni. Nelle sue parole la chiarezza dei punti-forza come dei limiti insisti in una scelta professionale e di vita come quella dell’attrice.

Le tappe importanti della sua
giovane carriera risalgono al liceo,
gestito da una congregazione religiosa, dove la sua insegnante di italiano, suor Estella, «piccola donna dal volto vissuto, dal sorriso piccolo
e dal cuore grande, che traboccava di passione per il teatro»

, contagia Anna della stessa passione. Sarà poi al tempo dell’università, però che lo studio al TIB teatro di Padova per
due anni, sotto la guida di Lorenzo Rizzato, fa scattare in Anna l’intenzione di proseguire gli studi per fare l’attrice a livello professionale. Nonostante in molti la sconsiglino, dicendole di lasciar perdere perché il teatro è per «coloro che possono essere
mantenuti per tanti tanti anni!», la nostra artista accetta la sfida.

Conseguita la laurea triennale, Anna compie quello che chiama «un salto (nel buio) che avrei voluto fare tanti anni
prima».

Eccola a Roma alla Star Rose Academy, accademia di
spettacolo diretta da Claudia Koll, dove può allargare gli orizzonti, «capendo
l’importanza per un attore di saper fare un po’ di tutto. Non siamo chiamati ad
esprimerci solo con la parola, ma col corpo, coi gesti, con la vocalità…le
parti per il Tutto, che è anche il messaggio che vogliamo trasmettere». I suoi insegnanti,
oltre alla tecnica, le fanno capire concretamente cosa significa “Essere Artista” a 360 gradi..

Di incontri ne ha fatti tanti nei cinque anni
romani
, «incontri che mi hanno fatto sperare, che mi hanno scoraggiata, che mi
hanno fatto crescere, che mi hanno arricchita, che mi hanno ferita…incontri che
mi hanno insegnato a conscermi meglio e a iniziare a ordinare quella accozzaglia
di idee che vagavano nella mia mente». Con sé porta oggi l’amicizia e la collaborazione artistica con Mariella Nava e Michele Casella, giovane e talentuoso autore, attore e regista.

E poi l’incontro con Scalamusic, un’associazione culturale voluta dai Missionari Scalabriniani che si propone di parlare attraverso l’arte del grande
popolo dei migranti. Tutto questo fa’ sì che Anna spalanchi gli occhi, scoprendo che non può bastare
rimanere nel proprio “cantuccio” cercando di realizzare il proprio sogno, ma c’è bisogno di spiccare il volo verso nuovi orizzonti, di abbattere le
frontiere per conoscere l’Altro.

Ora Anna vive a Londra per tentare la carta
coraggiosa dell’estero perché
l’Italia, nei confronti dei giovani come lei, «non offre opportunità, non dà la possibilità di
crescere, non ci tutela, non ci valorizza e non ci permette di costruire il
nostro futuro. Non è, certo, la storia di tutti…ma di molti.

Un esempio? Qui (a Londra, ndr) quotidianamente si trovano offerte di lavoro
su giornali, riviste, siti internet,…inerenti qualsiasi settore. Non dico che Londra sia la città del “bengodi”…ci sono aspetti
negativi anche nella “perfida Albione”. Credo, tuttavia, che qui si possano
ricevere grandi lezioni di civiltà e rispetto».

Tre sostantivi potrebbero descrivere la vita di Anna: l’Amore, che è anche «il motto che un giorno scelsi, “Ama e fa’ ciò
che vuoi”, la celeberrima frase di Sant’Agostino». «Se agisci con amore, continua Anna, non puoi sbagliare…un amore in senso
ampio. Amore per le persone che incontriamo sul nostro cammino, amore per quel
che facciamo, amore per i valori in cui crediamo, amore per i nostri sogni, e
lungi da me l’essere smielata!». L’Impegno, nel senso, ci spiega la nostra amica, che «nulla viene dal nulla: disciplina (non certo
“militare”) e impegno mi sono state insegnate fin da piccola e questo mi ha
permesso di essere ferma nel raggiungimento dei miei obiettivi. I sacrifici,
piccoli o grandi, vanno fatti, ma quando raggiungi l’obiettivo, la
soddisfazione è triplicata… un po’ come quando cammini in montagna: il sentiero
è duro, impietoso, scomodo…ma quando finalmente conquisti la vetta, sederti,
respiarare a fondo e assaporare il panorama non ha prezzo!». In ultimo, la

Ricerca, frutto dell’essere da sempre «una persona curiosa,che non si accontenta e a cui piace cambiare, sperimentarsi». Quel che cerca Anna è la sua strada, pur avendo il sentore di averla già trovata, ma giorno dopo
giorno, percorrendola, ha capito che bisogna essere disposti anche a cambiarla. 

Il suo pensiero e saluto, al termine dell’intervista, va a tutti i
“giovani in cammino”
, augurando loro di poter superare tutte quelle frontiere,
fisiche e non, che sono un “limite”. In sintesi, la sua ricetta è agire con coscienza, ma anche nella certezza
che solo seguire la propria Vocazione renderà felici.

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