Il teatro da sempre ha unito ed educato sia le
persone che lo realizzavano sia quelle che assistevano allo spettacolo. Lo può fare anche
in tempo di crisi?
Un esempio positivo ci viene dalla provincia di Agrigento e ci fa capire che una piccola primavera culturale può nascere ovunque. Io l’ho scoperto pochi giorni fa, con l’uscita del video su youtube, anche se la rappresentazione è avvenuta il 1
settembre 2012 nella Piazza San Giovanni di Bivona. Mi sono incuriosito per
l’originalità dell’evento. Ancora di più quando ho
sentito il racconto di Luca Trizzino,
uno dei protagonisti dell’esperimento teatrale.
Luca, di che cosa si tratta?
«Nell’ambito di un progetto estivo che abbiamo portato avanti con il Comune
di Bivona, abbiamo scelto una tematica attuale su cui ogni associazione avrebbe
dovuto realizzare un progetto. Alla fine, invece di fare tanti eventi spezzettati,
abbiamo deciso di realizzarne uno di comune. La tematica scelta è stata la
crisi, che già nel 2012 si faceva sentire. La volevamo rappresentare con una
partita di scacchi viventi».
Che c’entra la partita di scacchi
con la crisi finanziaria?
«Questo esperimento teatrale si basa su una partita di scacchi realmente
giocata, “l’immortale di Anderssen”,
chiamata così perchè il bianco, cioè lo stesso Anderssen, ha attuato una
particolare strategia di gioco, facendosi pressocchè mangiare tutti i pezzi e
vincendo la partita con il sacrificio della regina, che ha tratto in inganno
l’avversario. La partita, dal punto di vista scenografico, parla dei problemi
dell’Europa e della crisi finanziaria».
Mi spieghi la trama?
«Re Europa si sposa con B(i)anca Europea (cioè con la Banca
Centrale Europea). Inizialmente si festeggia questo sposalizio, ma ben presto
all’orizzonte spuntano ombre oscure, il Re
Nero, simbolo della crisi finanziaria e dei poteri occulti che la
manovrano.
A poco a poco Re Europa, invaghito della sua sposa, segue tutti i suoi
consigli, compreso quello di firmare il MES (meccanismo economico di
stabilità), che dovrebbe essere la soluzione a tutti i mali.
A quel punto, insorge un Alfiere (che
rappresenta il popolo di cittadini comuni e gente laureata, di sani principi ed umiltà). La
Regina cerca di bloccarlo e di farlo punire dal re, che però a quel
punto inizia a sospettare qualcosa e non firma il MES.
Il nemico intanto continua ad avanzare, fino al punto
che il Re si trova veramente alle corde. A quel punto è ancora una volta l’alfiere
che prende l’iniziativa e suggerisce al Re la mossa finale vincente, che però
richiede il sacrificio della B(i)anca Regina.
La regina rifiuta di sacrificarsi e
il
Re capisce che è un
nemico da combattere,e quindi la manda
a morte. Nello sconto finale l’Alfiere uccide il Re Nero,
salvando il Re Europa».
Quindi è un racconto allegorico?
«
Sì, il messaggio che vogliamo lanciare con il racconto è che si può vincere la crisi in un solo
modo, ossia riappropiandosi della propria sovranità, in particolar modo di
quella monetaria, e sacrificando le politiche monetarie ed economiche
(impersonate dalla Banca Europea) che ci hanno portato sull’orlo del baratro. Sacrificare
i propri cittadini è spesso solo per volere delle potenze economiche e senza un
preciso scopo».
Perché per costumi e scenografia avete usato materiale riciclato?
«
A
livello scenografico abbiamo voluto dimostrare che riutilizzando il materiale
già esistente (la cd. immondizia) si possono fare grandi cose. Le musiche sono state
composte Lorenzo Baiamonte, i testi li ha scritti Davide Grano,
ai costumi ci abbiamo lavorato in tre.
E soprattutto non c’era nessun attore professionista, solo dilettanti allo
sbaraglio».
Il video “Europa contro Crisi (partita di scacchi viventi)”: http://www.youtube.com/watch?v=cFcq7O4y6i4