GloLitter: lo sviluppo passa dalla pulizia dei mari

È nato il progetto GloLitter, promosso da Governo della Norvegia, FAO e IMO: aiuterà i Paesi in via di sviluppo a ridurre i rifiuti che finiscono in mare, in particolare la plastica

Gli obiettivi della Agenda 2030, indetti dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), sono stati stilati nel 2016 e sono ben 17. Tra questi vi è il numero 14, che propone il cosiddetto “goal” per la conservazione degli oceani. Un obiettivo che per essere portato a termine ha bisogno di tanto impegno e collaborazione di tutti, a partire in primis dalle grandi multinazionali e associazioni, che devono dare l’esempio per evitare che i problemi dell’ inquinamento marittimo e oceanico passino in secondo piano.
Ecco quindi che, per salvaguardare gli ecosistemi sempre più a rischio a causa dell’attività umana, è nato il progetto GloLitter, promosso dal Governo della Norvegia, dalla FAO e dall’IMO (International Maritime Organization); l’iniziativa aiuterà i Paesi in via di sviluppo a ridurre i rifiuti che finiscono in mare, in particolare la plastica.
Prima di vedere gli obiettivi specifici che il progetto si propone, è bene dare uno sguardo a come il Covid-19, oltre a mettere in ginocchio l’intero sistema sanitario, ha contribuito anche a peggiorare la situazione dei mari e degli oceani.
L’iniziativa è pronta a parire in questi mesi estivi.

Oceani e mascherine: i segni del Covid

Più di un anno fa è partita l’emergenza sanitaria da Covid-19 e sono diventati di uso comune mascherine, guanti e salviette usa e getta, che da autentici strumenti per contrastare la malattia, sono diventati nel giro di poco tempo sostanze inquinanti per l’ambiente a livello globale.
Da allora, molteplici studi scientifici hanno prodotto più di 40 analisi che documentano l’uso e lo smaltimento dei dispositivi di protezione individuale (DPI) e ne definiscono l’entità su scala globale. Questi numeri, allora sconosciuti, danno ora un quadro della situazione.
Secondo i dati di questi studi, riportati da National Geographic, a livello globale vengono utilizzati 65 miliardi di guanti ogni mese. Il numero delle mascherine è vicino al doppio di queste: 129 miliardi al mese. Questo significa che ogni minuto vengono utilizzate 3 milioni di mascherine.
Un altro studio, sempre citato da National Geographic, stima che ogni giorno vengono gettate 3,4 miliardi di mascherine o schermi facciali. C’è una stima, poi, che desta ulteriori preoccupazioni: si tratta dell’Asia, in cui vengono buttate 1,8 miliardi di mascherine al giorno, la quantità più alta tra i continenti. La Cina, con la più grande popolazione mondiale (1,4 miliardi di persone) getta via quasi 702 milioni di mascherine al giorno.
Il fatto che questi dispositivi siano economici, ormai facilmente reperibili per fronteggiare l’emergenza sanitaria, e soprattutto usa e getta,  ha reso difficile il loro smaltimento, per cui molti di finiscono nei mari e negli oceani, rendendo complessa ancora di più la situazione, visto che una volta buttati via, non svaniscono.

GloLitter una risposta. Ecco gli obiettivi

L’obiettivo generale del programma GloLitter Partnerships (GLP) è assistere i Paesi in via di sviluppo nella prevenzione dell’inquinamento marino, cercando di identificare le opportunità per la riduzione degli usi della plastica, sia nella pesca, che nel trasporto marittimo. Il progetto è rivolto a dieci paesi di cinque aree specifiche del mondo (Asia, Africa, Caraibi, America Latina e Pacifico): Brasile, Costa Rica, Costa d’Avorio, India, Indonesia, Jamaica, Kenya, Madagascar, Nigeria e Vanuatu.
GloLitter è una partnership, perché comprende 30 Paesi, che hanno come obiettivo quello di cooperare tra loro, per permettere a quelli più in difficoltà di essere assistiti e sostenuti nel compito di ripulire gli oceani dalla plastica. Nello specifico GloLitter opera per cambiare le abitudini di alcuni Paesi soprattutto in merito all’utilizzo e alla dispersione di plastica in mare durante la pesca e il trasporto marittimo, oltre alla condivisione di buone prassi per diffondere le corrette pratiche di riutilizzo e riciclo della plastica, che per alcuni paesi sono ancora un tabù.
«I rifiuti di plastica hanno un impatto devastante sulla vita marina e sulla salute umana», ha affermato Manuel Barange, direttore della pesca e dell’acquacoltura della FAO, inoltre, come riporta il sito ufficiale del progetto e Impatker Italia: «questa iniziativa è un passo importante nell’affrontare il problema e aiuterà a proteggere l’ecosistema oceanico, nonché i mezzi di sussistenza di coloro che dipendono da esso», ha proseguito poi il direttore.

Come agisce GloLitter

GloLitter si muoverà per rafforzare la partnership e ampliare la diffusione delle buone prassi grazie al finanziamento iniziale del governo norvegese (4,5 milioni di dollari) attraverso l’Agenzia norvegese per la cooperazione allo sviluppo (Norad).
Il lavoro verterà sulla pesca e sul settore del trasporto marittimo per la prevenzione e la riduzione dei rifiuti marini in plastica, nelle modalità più vantaggiose e pratiche.
Un esempio del modus operandi dell’iniziativa: verrà incoraggiata la marchiatura degli attrezzi da pesca, che se persi o buttati in mare potranno così essere riconosciuti come di proprietà di qualcuno, che li ha persi o volutamente gettati in mare. Questa misura è fondamentale per avvicinare il progetto anche alle fasce della popolazione che sono più lontane dall’idea di salvaguardare le risorse marine e costiere.
A livello nazionale, GloLitter promuoverà riforme legali, politiche e istituzionali per proteggere il colpito ambiente marino. Inoltre verranno esaminate le strutture portuali e valutata la loro adeguatezza, e verranno promosse campagne per promuovere il tema della salvaguardia degli oceani nei settori della navigazione e della pesca.
Jose Matheickal, capo del dipartimento per i partenariati e i progetti dell’IMO, ha accolto con favore l’iniziativa. Ecco cosa ha detto: «i rifiuti marini sono un flagello sugli oceani e sul pianeta. Sono lieto che abbiamo più di 30 Paesi impegnati in questa iniziativa e che collaborano con IMO e FAO per affrontare questo problema», tutto questo può essere letto sul sito di FAO dedicato all’iniziativa e su Impakter Italia.

«L’oceano non è solo una massa d’acqua in perenne movimento, ma qualcosa di vivo, un genitore pieno di buon senso e di infinita bellezza».

Sergio Bambarén, Il delfino, 1995

Un nostro genitore che ha bisogno delle stesse cure e del benessere che infonde all’umanità.
Progetti come GloLitter sono un ottimo messaggio d’amore per il futuro e l’augurio è che la sua partenza sia il più possibile priva di problematiche.

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