I giovani e l’informazione: tra social media, smartphone e nuove abitudini

In un contesto di crescente disinteresse e sfiducia nei confronti delle news, le giovani generazioni si rivelano altamente selettive, preferendo informarsi sulle piattaforme social attraverso contenuti brevi e visivi

Nel panorama dell’informazione contemporanea, il rapporto tra i giovani e le notizie sta cambiando rapidamente, plasmato dall’evoluzione tecnologica e dalle dinamiche sociali. I dati del Digital News Report Italia 2024 offrono una fotografia interessante delle abitudini e delle preferenze di questa fascia d’età, evidenziando sfide e opportunità per il giornalismo. I giovani sono costantemente connessi, ma il modo in cui accedono e interagiscono con le notizie è unico e riflette le loro preferenze per formati brevi, piattaforme social e tematiche specifiche.

Tra i giovani italiani, l’interesse per le notizie è in calo rispetto al passato. Solo il 50% dei ragazzi tra 18 e 24 anni consulta informazioni giornalistiche più volte al giorno, rispetto al 67% degli over 55. Tuttavia, è importante notare che, sebbene l’interesse sembri diminuito, le notizie restano comunque presenti nelle loro vite.

Smartphone: lo strumento principe

Il dispositivo principale per l’accesso alle notizie è lo smartphone. La portabilità e l’immediatezza di questo strumento lo rendono ideale per i giovani e non sorprende che i social media siano il canale principale attraverso cui si informano. Piattaforme come Instagram, YouTube e TikTok stanno crescendo rapidamente: quest’ultimo, ad esempio, è passato dal 4% al 12% di utilizzo tra gli under 35 in soli quattro anni. Queste piattaforme social non sono solo luoghi di intrattenimento, ma anche di scoperta di notizie, spesso attraverso contenuti creati da persone comuni, influencer o giornalisti alternativi. I giovani sembrano prediligere canali che offrono un linguaggio diretto e un accesso immediato alle notizie.

Temi e formati preferiti: il trionfo del breve e del visuale

I ragazzi mostrano interesse per temi ambientali e legati al cambiamento climatico, che appaiono più rilevanti rispetto a temi come la politica e la cronaca. Allo stesso tempo, notizie di lifestyle e contenuti leggeri o divertenti attraggono un pubblico giovane in cerca di informazione che intrattenga.

Il formato video si conferma come uno dei più apprezzati dai ragazzi. In particolare, i video brevi che rappresentano una forma di informazione rapida e coinvolgente hanno trovato un pubblico fedele: il 23% dei giovani dichiara di consumarli quotidianamente, mentre il 41% li consuma almeno una volta a settimana. Questo formato si adatta perfettamente alla loro abitudine di scorrere rapidamente i contenuti sui social media.

Anche i podcast stanno guadagnando terreno: il 54% di chi ha tra i 18 e i 25 anni ha ascoltato un qualsiasi tipo di podcast nell’ultimo anno, dato che indica un potenziale di crescita per questo formato, soprattutto per chi cerca contenuti di approfondimento in merito a temi di interesse specifico. Infatti, sempre tra i più giovani il 14% dichiara di aver ascoltato almeno un podcast su notizie di politica ed eventi internazionali. Benché la penetrazione sia ancora inferiore rispetto ad altri formati, i podcast rappresentano un’opportunità per intercettare un pubblico giovane che apprezza lo storytelling e la possibilità di fruire di contenuti in modo flessibile.

Fiducia e sfida alla disinformazione

I giovani mostrano una fiducia nelle notizie leggermente maggiore rispetto agli adulti: il 39% si dichiara fiducioso, contro una dato nazionale del 36%. Tuttavia, la capacità di distinguere tra notizie affidabili e disinformazione rappresenta una sfida. Le piattaforme come TikTok e Instagram, pur essendo molto popolari, vengono percepite come meno affidabili a causa della difficoltà di verificare le fonti dei contenuti condivisi. Nonostante ciò, i giovani dimostrano una certa consapevolezza critica: cliccano spesso sui primi risultati disponibili, ma mantengono una discreta attenzione alla qualità delle informazioni.

Il calo di attenzione verso le notizie è una tendenza generale (dal 2016 al 2024 la percentuale di quanti si dichiarano molto o estremamente interessati alle notizie è passata dal 74% al 40%), ma tra i ragazzi appare più marcata. Questo declino è legato a diversi fattori: una minore fiducia nelle fonti tradizionali, una percezione di sovraccarico informativo oltre alla crescente preferenza per contenuti rapidi e visivamente accattivanti. Un aspetto interessante è il fenomeno del news avoidance, ossia l’evitare intenzionalmente di informarsi, che tra i giovani si manifesta in modo meno marcato rispetto ad altre fasce di popolazione (27% tra i 18-24enni contro percentuali pari o superiori al 35% nelle altre classi d’età). Questo potrebbe indicare un approccio più selettivo alle notizie tra i più giovani, dettato dalla necessità di gestire il sovraccarico informativo e concentrarsi su argomenti di reale interesse.

L’economia delle notizie: più propensi a pagare

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i giovani sono più disposti a pagare per accedere a notizie online rispetto ad altre fasce d’età. Circa il 16% degli under 25 ha sottoscritto un abbonamento a un servizio di notizie digitali nell’ultimo anno. Questo dato suggerisce che la personalizzazione dei contenuti e le offerte economiche potrebbero rappresentare leve importanti per attrarre questa generazione verso modelli di informazione a pagamento.

Le sfide per il giornalismo

I giovani italiani sono protagonisti di un cambiamento radicale nel modo di fruire l’informazione. La loro preferenza per i social media e la frammentazione delle fonti rappresentano una sfida significativa per le testate tradizionali. I ragazzi tendono a fidarsi meno dei media tradizionali, privilegiando fonti che percepiscono come più autentiche o vicine alla loro esperienza. Tuttavia, la loro propensione a pagare per notizie di qualità e il crescente interesse per formati di approfondimento, come i podcast, rappresentano opportunità per chi sa interpretare e adattarsi a queste nuove tendenze. Questo richiede una riflessione su come i giornalisti possano comunicare in modo più diretto e trasparente. Per il settore dell’informazione, la sfida è chiara: comprendere e intercettare le esigenze di una generazione che, pur essendo sempre connessa, è anche altamente selettiva e consapevole nella scelta delle fonti e dei contenuti. Per il giornalismo, questa è un’opportunità per ripensare modelli comunicativi e offrire prodotti più adatti alle nuove generazioni. Investire in contenuti visivi, interattivi e autorevoli potrebbe essere la chiave per riconquistare un pubblico giovane sempre più esigente e dinamico.

 


  • Il Digital News Report Italia è realizzato dal Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino e costituisce un approfondimento dei dati italiani raccolti nell’ambito dell’indagine globale Reuters Institute Digital news Report, coordinata dal Reuters Institute for the Study of Journalism dell’Università di Oxford.
  • Dati raccolti con un questionario on line somministrato in Italia tral’11 e il 29 gennaio 2024, su un campione stratificato statisticamente rappresentativo della popolazione italiana che ha accesso a internet, costituito da 2015 intervistati.
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