I profughi dell’Ucraina: la risposta concreta della Caritas

Gli aiuti della Caritas alla popolazione colpita dal conflitto in Ucraina. L’esempio della parrocchia romana di San Gaetano e del suo contributo nella raccolta di beni di prima necessità

La guerra in Ucraina, inziata il 24 febbraio dello scorso anno, ha causato una delle più grandi crisi di sfollamento umano al mondo. Stando ai dati dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, alla fine di gennaio 2023 sono stati registrati oltre 8 milioni di attraversamenti di frontiera dall’Ucraina. Per quanto riguarda l’Italia, il Viminale – in una nota aggiornata al mese di luglio 2022 – riferisce ad un totale di 150.791 profughi ucraini giunti in Italia.

La risposta della Caritas

L’economia del paese in conflitto è pressoché ferma e la vita di ogni giorno dipende quasi totalmente dagli aiuti umanitari.

In Italia, fin dall’inizio della guerra, si sono attivate molte reti di aiuto in diverse realtà tra le quali spicca sicuramente la Caritas italiana che, grazie al collegamento con le oltre duecento Caritas diocesane presenti nel territorio, ha potuto offrire un supporto economico e materiale tempestivo. É proprio grazie ad una rete solida e capillare sul territorio italiano che le Caritas parrocchiali, diocesane e nazionali hanno potuto rispondere alle prime esigenze con volontari e personale formato.

La Caritas ha dato accoglienza e aiuti materiali come vestiti, cibo, servizi igienico-sanitari ma anche assistenza medica, psicologica e burocratica per esempio per la richiesta di documenti.

Il direttore della Caritas Italiana, Marco Pagniello, riferisce che le donazioni ricevute dalla popolazione italiana a favore degli aiuti per l’Ucraina sono state tantissime: si parla di 84 tonnellate di cibo e beni di prima necessità inviati, tra cui: pasta, riso, legumi, omogeneizzati, latte in polvere, carne e pesce in scatola, olio, biscotti. Ma anche coperte, lenzuola e abbigliamento.

Nel mese di giugno 2022 la Caritas ha promosso il progetto Apri Ucraina che ha aiutato circa 6000 persone con i costi di vitto e alloggio, corsi di italiano, disbrigo di pratiche amministrative e molto altro. Il progetto Apri Ucraina ha coinvolto 95 diocesi, per un totale di 5.188 beneficiari di cui 2.228 sono minori. Il numero complessivo degli interventi effettuati da giugno a novembre 2022 è di 26.393.  Il grafico illustra, in percentuale, le attività di aiuto del progetto.

Aiuti della Caritas Italiana per i profughi ucraini

San Gaetano, una parrocchia aperta alla carità

I centri Caritas italiani in cui trovare beni di prima necessità, alloggio e sostegno erano già attivi prima dell’inizio della guerra e negli anni hanno portato aiuto a milioni di famiglie e persone in difficoltà economiche e psico-sociali.

La parrocchia romana di San Gaetano ha attivo, al suo interno, il servizio Caritas da ormai più di 20 anni. Con lo scoppio del conflitto ha deciso di contribuire all’emergenza destinando parte degli aiuti alla popolazione ucraina. I parrocchiani e gli abitanti del quartiere hanno contribuito con donazioni e offerte; tra il materiale maggiormente richiesto, quello medico-sanitario, come ad esempio termometri, antibiotici e vitamine.

La signora Giovannella, insegnante in pensione, è la responsabile del Centro Caritas di San Gaetano. Nell’intervista racconta gli aiuti principali che la parrocchia ha offerto alla popolazione colpita dalla guerra, così come i piccoli gesti di attenzione e accoglienza ai piccoli e agli adulti.

 

 

Grazie alla disponibilità di molti volontari che si sono messi a servizio, e grazie alla generosità di chi ha donato beni di prima necessità, è stato possibile aiutare più di cento persone sfollate a causa della guerra che si sono affacciate alla parrocchia di San Gaetano, senza considerare gli aiuti inviati direttamente in Ucraina.

 

Caritas S. Gaetano

«Non ci aspettavamo tutta questa solidarietà» commenta il parrocco della Parrocchia di San Gaetano «ma, ancora una volta, i parrocchiani non sono rimasti indifferenti di fronte alle richieste di aiuto».

A distanza di un anno dalla scoppio della guerra, l’aiuto di piccole realtà, come quella della parrocchia di San Gaetano, ha permesso di restare accanto alla popolazione colpita e a garantire l’accoglienza di quanti raggiungono il nostro paese.

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