10 Set 2012

Il diavolo e l’acqua santa

Messaggio anonimo n. 10

Città del Vaticano, Via del Pellegrino. Il retro di un
camion può far male, pur senza tamponarlo. A maggior ragione se circola nello
Stato pontificio. Che, diciamolo subito, non ne ha colpa, anche se chi non lascia
correre una lieve scollatura non dovrebbe poi lasciar correre – a due passi dal
Papa – un camion con questa frase: «Che
Dio ti possa dare il doppio di quello che tu auguri a me»
.
Forse le guardie addette al controllo non l’hanno vista. O
non l’hanno capita: in effetti la scritta è talmente politically correct che si fa fatica a pensarla un insulto, potendo
funzionare anche da benedizione. Tanto più con quel richiamo a Dio, che la
traveste da preghiera. Ma, considerando il contesto stradale in cui un camion si
muove, è probabile che l’espressione non sia innocente né augurale (almeno nel
senso positivo che si attribuisce all’aggettivo augurale).

Pur aggrappandoci a tutte le espressioni assolutorie
possibili (da «Chi è senza peccato scagli
la prima pietra»
a «Omnia munda
mundis»
, cioè «Tutto è puro per chi è
puro»
, come diceva padre Cristoforo nei Promessi
Sposi
), è più facile azzeccarci pensando male. Certo, si stenta a credere
che una cattiveria possa avere modi così gentili. Diabolica, non ci sono altre
parole.

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