Io sono sempre stato affascinato dai personaggi minori del presepe. Non che quelli importanti mi piacciano di meno, sia chiaro, ma mi hanno sempre fatto tenerezza il maniscalco, il venditore di salumi, di pesci, di formaggi, insomma quei piccoli bottegai o artigiani che davanti l’uscio di casa o del negozio rendono più vivaci i presepi più belli.
E vorrei essere proprio uno di loro… Per due ragioni.
Perché mi sanno di casa, di città, di relazioni umane, di vita che s’intreccia e si articola con le faccende domestiche, i pasti, il lavoro, le amicizie, gli animali da curare eccetera. E poi li vedo quasi sempre in posizioni da urlo, da richiamo ad alta voce: “venite, accorrete!”, sembrano gridare.
Perché sì, qui vicino è nato Qualcuno di importante, di veramente importante. Ma non dimentichiamoci della vita normale, quella di ogni giorno che ha bisogno di chi si affanna. Anzi, diranno proprio così, li sento gli omini con il loro affaticarsi e le loro grida: a dirla tutta, Lui è proprio venuto per arricchire le nostre vite di ogni giorno. E se non ci fossimo noi a ricordarlo nell’ordinarietà, forse quei re, pastori, comete e angeli sarebbero “troppo straordinari”.