La RAFC (Romulea Autistic Football Club) è una squadra di calcio nella quale, onorando un progetto di inclusione sociale, giocano persone nello spettro autistico, in particolare Asperger. La sindrome di Asperger è una forma di autismo ad alto funzionamento, prende il nome dallo psichiatra e pediatra austriaco Hans Asperger, che per primo riconobbe in alcune persone delle chiusure di tipo autistico che però non compromettevano l’aspetto cognitivo.
Chi è nello spettro autistico ha una diversità neurologica: significa esistere nel mondo in una condizione diversa rispetto a chi questa neurodiversità non la ha, cioè i neurotipici.
In questa squadra di calcio insieme ai ragazzi Aspie (abbreviazione di Asperger) giocano anche degli operatori che sono neurotipici e svolgono la funzione di promuovere l’inclusione sociale dei giocatori, sia maschi sia femmine.
Maggio 2016, ovvero il mio ingresso in quello che allora era l’Autistic Football Club (AFC). Solo il tempo di conoscere l’allenatore Tommaso Arrotta e il portiere della squadra Matteo Capponi e già ero perfettamente a mio agio.
La vera avventura ha inizio ufficialmente a settembre dello stesso anno. Gioco da poco a calcio, ho alle spalle solo due tornei all’UPS e dal 2014 qualche allenamento con gli amici. Da bambino non amavo il calcio: ho provato tanti sport, ma sono rimasto legato solo alla pallavolo. Dopo il mondiale 2006 a Berlino, le cose però sono un po’ cambiate, ma mai al punto da frequentare regolarmente un campo da calcio.
La Società Sportiva Romulea (vivaio delle squadre giovanili della Roma), dove l’AFC si allena, si trova a Roma in zona San Giovanni, ed è fidelizzata ad un Inter club.
I principi dell’AFC sono: spirito di gruppo, non giocare solo per vincere, non si molla mai, si gioca di squadra, il gol è merito di tutti, palla a terra, orgoglio della diversità, inclusione sociale.
Da settembre 2018 l’AFC si unisce alla società della Romulea e diventa RAFC, questa acquisizione comporta un aumento di visibilità della squadra, nuove divise complete di borsa e tute con il logo della Romulea, anche gli allenamenti hanno beneficiato di questa acquisizione diventando più intensi e professionali.
Anche gli allenamenti sono cambiati: la fase di riscaldamento è diventata più articolata, facciamo esercizi ad ostacoli e venti minuti sono dedicati alla tattica. Nella stagione 2016/17 partecipammo ad un torneo di calcio a 8 al centro sportivo di Roma “Andrea Doria”, zona Tor di Quinto e ci iscrivemmo come Milan, con maglietta, pantaloncini e calzettoni di colore rosso e nero. In questo torneo giocai come attaccante e con 20 presenze, su altrettante gare disputate dalla squadra, segnai 8 reti. Alla fine del torneo ci posizionammo quartultimi in classifica e festeggiammo con una pizzata meritatissima. Succede spesso alla fine di un allenamento o di un’amichevole che ci ritroviamo in un locale per mangiare e commentare la partita, queste occasioni rinforzano lo spirito di gruppo.
Il mio ruolo nella squadra non è stato sempre lo stesso: il primo anno giocai come attaccante per via del buon rendimento al torneo, dal secondo anno in poi il mio ruolo è diventato quello di difensore, nel quale credo di riconoscermi maggiormente.
Ricordo che il primo anno giocammo due amichevoli prestigiose con grande profitto personale e collettivo al Salaria Sport Village e alla Polisportiva De Rossi, dove vincemmo il primo trofeo di un triangolare contro delle rappresentative. Nel periodo ottobre 2018-febbraio 2019 abbiamo giocato un torneo con cadenza mensile all’Istituto del Sacro Cuore di Roma. Al torneo ci siamo classificati secondi ed è stata un’esperienza molto formativa competere con squadre di neurotipici. L’ultima partita della nostra squadra è stata giocata solo da ragazzi Aspie senza operatori e la nostra autostima certamente era in grande vantaggio!
Ma la partita più importante dell’anno per la nostra squadra è quella che giochiamo nel giorno che ricorre il WAAD (World Autism Awareness Day, Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo). Il WAAD si svolge ogni anno ufficialmente il 2 aprile (si festeggia però nel fine settimana che precede quel giorno) e la partita è un incontro per diffondere la sensibilità sull’Autismo. Questa quadrangolare cui partecipo si svolge nel centro sportivo della Romulea, c’è un mini torneo di 4 squadre e quest’anno sono state: la RAFC, la squadra della Ricerca Precaria, la squadra degli Psicologi, e la squadra degli Attori. Noi della RAFC siamo arrivati secondi dopo la squadra degli Attori.
Il 4 marzo 2019 la nostra squadra RAFC è stata invitata alla LUMSA per testimoniare, nell’ambito dell’autismo, questo progetto di inclusione sociale. Io e il Capitano Pietro Cirrincione siamo stati scelti in rappresentanza. Durante l’evento Pietro ha illustrato a grandi linee il percorso che la nostra squadra ha fatto dalla fondazione ad oggi ed io ho esposto le tappe principali della mia esperienza con la squadra e quanto l’inclusività che ci rende protagonisti ad ogni incontro ci aiuti anche nella vita quotidiana.
È necessario cogliere negli altri solo quello che di positivo sanno darci
e non combattere ciò che è diverso, che è “altro” da noi.
(Nilde Iotti)