Cosa vuol dire per la libreria editrice vaticana, essere presente alla fiera del libro a Varsavia? Significa innanzitutto un momento utile per commercializzare i nostri libri; bisogna essere chiari: l’editoria in genere si regge sul mercato editoriale, quindi se si viene in Polonia è perché evidentemente un mercato che promette tanto anche per l’editrice vaticana. Poi siamo all’interno di una fiera del libro religioso, a maggior ragione l’editrice vaticana deve esserci. É una fiera locale, (…) ma non per questo l’editrice vaticana non può esserci, anche se ha soprattutto libri in italiano e pochi libri in lingua polacca.
Qual è invece la prospettiva futura per l’editrice vaticana in senso più generale, per un mercato più ampio, anche in Italia? Il futuro è sempre lo stesso, e cioè quello di diffondere la Parola e il magistero dei pontefici: l’editrice vaticana nasce con questa finalità, lo scopo principale è quello di diffondere nel mondo la parola del Papa, anche se si è allargato il catalogo editoriale ed è presente molta varia, una varia sempre in senso religioso quindi contestualizzata all’interno di quello che è il messaggio cristiano. Il futuro qual è? Ovviamente sempre quello di avanzare in tal senso. L’editrice vaticana ha un mercato rivolto al mondo occidentale, quindi rivolto agli Stati Uniti, che è un mercato molto ricco, un mercato molto promettente per l’editoria, anche quella cattolica, e anche in Europa. L’Est è tutt’ora in espansione quindi la nostra presenza in Polonia la possiamo ritenere come occasione per espandere il marchio dell’editoria vaticana verso l’Est.
Nell’era del 2.0 e dell’evoluzione sociale verso i new-media, quale il futuro per i libri? In generale certamente il 2.0 sembra promettere tanto, ma tante case editrici che avevano scommesso tanto sul 2.0, quindi sull’e-book, su un mercato prettamente digitale, facendo anche un catalogo con dei titoli più adatti ad un nuovo target di riferimento. Queste case editrici si sono poi dovute ricredere, perché il libro, è bene dirlo, resta comunque quello cartaceo. In Italia alcuni anni fa tutti hanno scommesso sul mercato digitale, ma non è andato oltre il 2% del mercato editoriale, mentre magari negli Stati Uniti è anche aumentato, ma anche lì attualmente si stanno ricredendo. L’editrice vaticana ha quindi alcuni titoli disponibili nel mercato dell’e-book, ma al momento non è previsto di ampliare il catalogo.
Questi sono giorni importanti per la memoria di Giovanni Paolo II, la casa editrice vaticana ha qualcosa in programma, come vive il momento? Lo vive con devozione verso il Papa, già dichiarato subito Santo, ma c’è anche un aspetto di tipo editoriale-commerciale, quindi stiamo preparando alcuni volumi che sono in uscita nei prossimi giorni, anche in vista della prossima partecipazione della Santa Sede al salone del libro di Torino, e lì dove c’è più che altro il mercato rivolto all’editoria per adolescenti, e stiamo preparando dei volumi adatti ad un pubblico anche giovanile, infatti c’è un volume in uscita nei prossimi giorni: “Vi racconto Papa Giovanni Paolo II”, ai ragazzi. Ci sono anche varie altre opere, che sono uscite anche in passato e vengono riproposte in nuove vesti grafiche, e in nuove vesti editoriali: sicuramente un’occasione.
Dal Papa molto attento ai giovani, passiamo a parlare dei giovani: quale il rapporto che la LEV ha con le giovani generazioni? La libreria editrice vaticana, essendo un’editrice istituzionale che storicamente diffonde il messaggio del Papa, ha come riferimento un target più adulto, ma piano piano ci stiamo allargando e provando ad esplorare una nicchia di mercato anche più giovanile, che è comunque una nicchia di mercato più difficile da conquistare, non solo per la LEV, ma per l’editoria in generale, ma non per questo non ci dobbiamo provare.
Intervista a cura di: Iolanda Marta Squillace e Chiara Ferrarelli