Una rivoluzione ai tempi delle chiavette Usb. Sembra il titolo di un film dai tratti comici e satirici, eppure è la realtà di un mondo in continua evoluzione tecnologica. La notizia sta facendo il giro del web: le Ong statunitensi Human Rights Foundation (HRF) e Forum 280 hanno lanciato “Flash Drive for Freedom”, una campagna che ha come obiettivo quello di raccoglie memorie portatili per “penetrare” la barriera protettiva che isola la Corea del Nord dal resto del mondo.
Un vero e proprio attacco anti-propaganda ai danni del presidente Kim Jong-Un a suon di chiavette Usb. Basta inviare le “pennette” all’indirizzo indicato sulla pagina web del progetto “Flash Drive for Freedom” ed il gioco è fatto. Una volta ricevute, le vostre chiavette saranno riempite con «delle finestre sul mondo esterno», come volantini, film e libri, da diffondere poi all’interno del Paese grazie alle organizzazioni di rifugiati nordcoreani. I contenuti sono diversi: soap opera sudcoreane (Paese rivale per eccellenza) che mostrano stili di vita diversi, film americani fino a Wikipedia in lingua coreana ed interviste e contributi inviati da chi è riuscito a fuggire dal regime.
La rete della Corea del Nord non consente infatti di accedere al web “esterno”, quello utilizzato dal resto del pianeta. Gli abitanti della Corea del Nord utilizzano un sistema operativo Linux che si chiama «Red Star», un vero e proprio strumento di controllo governativo. La “stella rossa” è in grado di tracciare qualsiasi attività digitale dell’utente sul proprio pc e permette di accedere solo a “siti amici” e di installare programmi previamente approvati, in più controlla tutti i file in entrate e uscita, in download e in upload. Fare propaganda contro il regime non è così semplice e vuol dire guadagnarsi una condanna a morte. Amnesty International per il 2013 parla di almeno 70 esecuzioni nel Paese, un decimo delle condanne a morte eseguite in tutto il mondo, ma i numeri sono sempre approssimativi e non ufficiali, proprio per la non comunicazione del governo di dati considerati “riservati”.
Ma perché la scelta è ricaduta proprio sulla chiavetta Usb? Su 30 milioni di abitanti, in Corea ci sono circa 3,5 milioni di computer e cinque milioni di tablet ma i più diffusi sono i «notels», lettori portatili prodotti in Cina con display da 10 pollici. Dei veri e propri mini computer, che permettono proprio la riproduzione di file dalla presa Usb o dalle schede SD, con diversi vantaggi: sono economici (costano circa 40 euro), hanno una batteria integrata che li rende utilizzabili anche durante i blackout e in più Kim Jong-Un li ha legalizzati nel dicembre 2014. Una vera e propria rivoluzione che ha come obiettivo quello di far implodere a suon di contenuti esterni la macchina propagandistica messa su dal leader nord coreano. A chi convenga tutto questo è ancora poco chiaro, intanto però le “pennette” si prendono la loro rivincita, a scapito di chi dopo il cloud (salvataggio di file in rete) le accusava di essere passate di moda.
14 Feb 2016
La rivoluzione delle chiavette Usb in Corea del Nord
Ong statunitensi hanno lanciato "Flash Drive for Freedom", una campagna di raccolta di memorie portatili per penetrare la barriera che isola la Corea del Nord dal resto del mondo. Soap opera, libri, interviste a chi è fuggito dal regime: ecco l'anti-propaganda che attacca Kim Jong-Un dall'interno